Nell’era del digitale, delle mail e dei messaggi scritti e vocali sugli smartphone, le lettere non hanno ancora perso il loro fascino. Per i portalettere di Poste italiane non è raro trovare ancora qualche missiva scritta a mano da consegnare ai destinatari. Il quotidiano Libertà di Piacenza dedica un approfondimento proprio a chi ha ancora la passione per l’inchiostro e la carta.
Camillo e la cura dei rapporti sociali
Camillo Riboni, 73 anni, è uno di questi: “In questa mia scelta- spiega al quotidiano – c’è anche una vena di pigrizia perché non ho acquisito dimestichezza con il computer o con lo smartphone. La sento un po’ come una colpa, ma ritengo che dal punto di vista dei rapporti sociali usare carta e penna sia più simpatico e diretto. Tecnologia e innovazione hanno i loro vantaggi, ma anche conseguenze non del tutto positive sotto il profilo relazionale. La scrittura a mano è più gradevole da ricevere e da inviare, meno fredda. Per le mie esigenze oggi va bene così, avessi quarant’anni probabilmente farei scelte differenti”.
Massimo e gli auguri natalizi cartacei
Massimo Masini invece di anni ne ha 48 e da circa 30 manda gli auguri natalizi esclusivamente su cartolina, pur usando regolarmente social e whatsapp: “La cartolina vince il tempo, rimane per sempre – dice al quotidiano – la si può ritrovare dopo anni fra le pagine di un vecchio libro o in un fondo di cassetto e quando accade riporta alla memoria una persona, un’amicizia, una storia”. E aggiunge: “Mi fa molto piacere, le rare volte che succede, ricevere una lettera o una cartolina scritta a mano: nella calligrafia è come se restasse qualcosa di personale di chi scrive, cosa che inevitabilmente è perduta in un messaggio digitato al computer o con il telefonino”. A questo racconto aggiunge un aneddoto: “Ho conservato due lettere che mio padre scrisse alla sua famiglia quando negli anni Sessanta lavorava in Svizzera Sono ricordi molto importanti, da custodire”.
La riduzione delle cassette postali
Quanto alla diminuzione delle cassette postali, Camillo fa spallucce e dice: “Ci adatteremo, ma non mi fa piacere”. Massimo invece anche qui ricorda un episodio: “Di recente ho accompagnato un signore all’unica cassetta delle lettere rimasta vicina a casa, dove ne ha imbucate alcune per invitare gli amici più cari a trascorrere una serata insieme”.