Poste Italiane è fra le 10 imprese più innovative d’Italia. Lo afferma uno studio del neonato centro di ricerca interdipartimentale presso l’università di Pavia che ha esaminato la capacità di adattarsi ai cambiamenti e di abbracciare nuove tecnologie e approcci, ormai sempre più cruciali per restare competitivi e crescere. Ne riferisce il portale Wired. Secondo il report, le imprese ai vertici di questa classifica, fra le quali c’è anche Poste Italiane “hanno dimostrato maggiore agilità nell’affrontare le nuove sfide globali, come la digitalizzazione e la sostenibilità. Queste aziende hanno trasformato il proprio modello di business per rimanere innovative e allineate con le richieste del momento”. Poste Italiane è in compagnia di realtà importanti, nei settori finanziari, assicurativi, alimentari, ma anche bancari, della comunicazione, dell’edilizia, dell’energia sostenibile e della moda e spicca insieme alle altre “in termini di innovazione e business transformation”.
Lo studio
Come spiega l’articolo: “L’analisi condotta dal centro di ricerca dell’Ateneo ha beneficiato della collaborazione di ben sette dipartimenti e ha coinvolto un ampio campione di oltre 7,5 milioni di imprese italiane con oltre 100 dipendenti. Il processo di studio ha incluso l’analisi di 2,4 miliardi di menzioni online e l’implicazione di un campione di 26.809 dipendenti. È stato, inoltre, preso in considerazione il tasso di crescita annuale composto (Cagr) delle aziende nel periodo 2019-2021. Utilizzando un sofisticato algoritmo, è stato creato dai ricercatori un Transformation index, un indicatore che ha permesso di identificare le aziende italiane più orientate alla trasformazione, ovvero quelle capaci di innovare e adattarsi ai cambiamenti in corso”.
L’innovazione sostenibile
Nel report viene sottolineato che “il predominio delle aziende del settore delle utilities nella direttiva transizione ecologica e sociale testimonia il profondo cambiamento in atto e la capacità di alcune di queste aziende di guidarlo”. Come spiega Stefano Denicolai, presidente dell’Itir: “Business, tecnologie e purpose stanno accelerando alcune delle realtà imprenditoriali più grandi, coinvolgendo il loro personale attraverso iniziative di riqualifica e aggiornamento delle competenze. In mezzo a vari indicatori che riflettono la complessità delle sfide attuali, questo rappresenta certamente un segnale positivo per l’Italia”. Denicolai, inoltre, sottolinea che “ci sono settori, come quello farmaceutico, che sembrano non aver ancora completamente compreso alcuni aspetti dei cambiamenti epocali in atto. Nonostante le loro eccellenze nella ricerca biomedica, c’è ancora un’importante opportunità di crescita in questo settore”.