La violenza di genere è una piaga che, purtroppo, interessa migliaia di donne in Italia. Molto attiva nel contrasto a questo fenomeno è l’associazione D.i.Re da anni impegnata a supportare le donne che vivono situazioni di violenza o maltrattamento, grazie alle 82 organizzazioni che la compongono e che gestiscono oltre 100 centri antiviolenza in Italia. La presidente Antonella Veltri è stata ospite del TG Poste, dove ha spiegato le dimensioni del fenomeno e l’importanza della comunicazione sul tema.
La violenza di genere in Italia
“I femminicidi sono l’unico crimine che in Italia non dà segni di cedimento – spiega Veltri – dal nostro punto di osservazione il motivo è da ricercare nella mancanza di una seria, sistemica, attività di prevenzione e di attivazione di meccanismi per il cambiamento culturale, non più rinviabile”. Secondo la presidente, “siamo in una società che vive ancora immersa in luoghi comuni, in stereotipi che incasellano le donne e gli uomini, garantendo però sempre un privilegio al genere maschile”, dal momento che agli uomini, infatti, è riservato un “ruolo di dominatore sul cosiddetto gentil sesso”. “La violenza maschile sulle donne è un fenomeno trasversale, che riguarda ogni categoria, qualsiasi provenienza e ha molteplici forme, alcune ancora oggi molto sottovalutate”: tra questi si trovano “la violenza psicologica” o “la violenza economica”. “Esistono comportamenti giustificati, che contengono i prodromi della violenza e che, se opportunamente e precocemente contrastati, potrebbero essere eliminati, garantendo un futuro davvero libero dalla violenza per tutte e per tutti”.
Il messaggio di Chiara Ferragni
Nel corso dell’intervista si è parlato anche di come Chiara Ferragni abbia condiviso il palco del Festival di Sanremo con le attiviste di D.i.Re, puntando quindi il riflettore sulla violenza di genere. “Penso che la responsabilità e la consapevolezza del fenomeno della violenza maschile sulle donne debba appartenere a tutta la nostra comunità”. “La visibilità di Chiara Ferragni ha fatto arrivare il nostro messaggio a milioni di persone, con delle conseguenze molto importanti: la prima è che l’opinione pubblica ha posto più attenzione al tema nelle settimane successive alla nostra conferenza stampa in gennaio, per non parlare poi della serata stessa sanremese”. Subito, aggiunge Veltri, “molti hanno parlato di violenza maschile sulle donne”, ed inoltre “è stata veicolata la parola Centri antiviolenza”.
La conoscenza
“Milioni di donne hanno saputo dell’esistenza dei Centri. D.i.Re costituisce la più grande Rete nazionale dei Centri antiviolenza, ma la conoscenza della loro disseminazione su tutto il territorio nazionale purtroppo è ancora relegata agli sforzi che, come associazione nazionale e come organizzazioni locali compiamo. Non sempre, tuttavia, ciò è sufficiente: far conoscere l’esistenza dei Centri per noi è il primo passo per consentire a molte donne di uscire da situazioni in cui si sentono ingabbiate”. Prosegue: “Vogliamo far sapere che noi ci siamo, e questo messaggio, che è arrivato anche grazie a Chiara Ferragni sul palco di Sanremo, credo che torni utile a tutte e a tutti”.
L’impegno di Poste Italiane
Poste Italiane è da anni molto attiva nel sostegno alle donne vittime di violenza, attraverso, per esempio, la promozione del numero antiviolenza e stalking 1522 sugli schermi degli uffici postali e sui monitor degli sportelli ATM Postamat. Più di recente l’azienda, che impiega donne per oltre il 50% della propria forza lavoro, ha sottoscritto il Protocollo sull’attuazione di politiche in materia di parità di genere con il Ministero per le Pari opportunità e la Famiglia e ha, inoltre, disposto la sospensione del pagamento della quota capitale dei mutui Bancoposta sottoscritti da donne vittime di violenza inserite in percorsi certificati di protezione. Poste ha poi sostenuto percorsi di autonomia lavorativa e abitativa, donando in comodato d’uso gratuito immobili aziendali ai centri antiviolenza. Si stanno inoltre avviando attività di volontariato d’impresa in collaborazione con Telefono Rosa, Differenza Donna e D.i.Re.
Il lavoro delle aziende
A riguardo la presidente di D.i.Re sottolinea che “il coinvolgimento dei soggetti che a vario titolo possono contribuire a sostenere la causa delle donne che subiscono violenze deve avvenire a tutto tondo: non solo quindi le singole imprenditrici ma anche le grandi aziende”. Secondo Veltri di rilevante importanza l’iniziativa di Poste relativa all’autonomia abitativa: “L’uscita da una situazione di violenza è preclusa frequentemente a causa della mancanza di indipendenza economica e incidere sull’autonomia complessiva delle donne è fondamentale per consentire poi alle donne stesse di intraprendere percorsi di autonomia e di libertà”. D.i.Re è “molto soddisfatta dell’impegno di Poste e della partnership che stiamo costruendo e che si concretizza con varie differenti azioni. Le aziende, in definitiva, sono comunità di individui e portare l’argomento, discuterne, far girare le informazioni e spiegare quali sono le conseguenze sulle donne della violenza maschile sono azioni che le aziende possono attuare con poco sforzo”. Con un risultato “molto importante sia per il benessere delle organizzazioni stesse che decidono di approfondire il tema sia per le donne che lavorano in quelle organizzazioni”. Per le donne “sapere di essere credute, di potersi fidare – conclude l’intervistata – e avere la sicurezza che c’è sempre qualcuno pronto ad accompagnarla fuori dalla violenza è davvero un risultato impagabile”.
Qui sopra, il servizio del TG Poste