Polis, il motore di riscatto dell’Italia dei borghi

La sfida di Poste Italiane è rendere protagonisti con il Progetto Polis i piccoli borghi, che rischiano la dissoluzione per lo spopolamento costante e spesso inarrestabile dei loro abitanti. Grazie al PNRR, Poste sta attuando Polis, per trasformare gli uffici postali delle realtà con meno di 15.000 abitanti in vere e proprie case digitali. Se ne parla in un approfondimento delle Guide di Repubblica.

La situazione nazionale

Gli sportelli “unici” di Polis consentono di richiedere certificati e documenti a partire dal passaporto e rappresentano un aiuto per queste aree interne che coprono quasi il 60 per cento del Paese e si trovano soprattutto nel Meridione. “Lì il fenomeno è senz’altro più presente, ma ci sono anche molte aree del Centro-Nord distanti dai servizi e soggette anch’esse a spopolamento”, spiegano al quotidiano Marianna Mantuano e Raffaella Chiocchini dell’Istat: “Nella maggior parte dei casi si tratta di comuni con una geomorfologia articolata, caratterizzata per lo più dalla presenza di aree montuose (sia interne che litoranee) e quindi più difficili o meno agevoli – da raggiungere”.

Polis e il rilancio del territorio

Allo spopolamento Poste sta rispondendo col Progetto Polis, finanziato con 800 milioni di euro del Piano di ripresa e resilienza ai quali se ne aggiungono altri quattrocento a carico del Gruppo. “Lo scopo – si legge nell’approfondimento – è proprio far raggiungere dai servizi telematici della pubblica amministrazione circa 7.000 comuni con meno di 15.000 abitanti”.

Come funzionano gli sportelli unici

In questi comuni aprono gli sportelli unici che “grazie alle nuove tecnologie permettono di usufruire, 24 ore su 24, di tutti i servizi legati a documenti di identità e ai certificati previdenziali, a cui se ne aggiungeranno altri col passare del tempo. L’articolo riporta poi le parole di Giuseppe Lasco, Condirettore Generale di Poste Italiane: “Al momento stiamo già erogando i servizi dell’Inps, ovvero certificati anagrafici e giudiziari”. Presto, spiega Lasco, “anche l’ufficio postale potrà erogare il passaporto, mentre da febbraio potremo cominciare a rilasciare le carte di identità elettroniche e i servizi dell’Agenzia delle Entrate”.

Gli spazi di coworking

Ma non è tutto, perché il progetto porta con sé anche una seconda linea di intervento con la creazione degli “Spazi per l’Italia”, cioè 250 aree di coworking distribuite su tutto il territorio nazionale (ottanta di queste vedranno la luce nei piccoli comuni), interconnesse tra loro in modo da realizzare un’unica rete digitalizzata “Oltre alle postazioni di lavoro – viene sottolineato – gli spazi accoglieranno ambienti studiati per riunioni, servizi condivisi, con aree dedicate a eventi e formazione di cui potranno usufruire dai privati alle aziende, oltre alla pubblica amministrazione, alle università e ai centri di ricerca. La digitalizzazione dei servizi naturalmente contribuirà a diminuire gli spostamenti dei cittadini, limitando così le emissioni di anidride carbonica”.

Le colonnine di ricarica e non solo

A questi progetti si aggiunge, sempre in chiave ecosostenibile, quello relativo alla creazione, attualmente in progetto di 5.000 colonnine di ricarica per i veicoli elettrici, mille impianti fotovoltaici, altrettanti sistemi di smart building, sensori di monitoraggio ambientale e di un migliaio di spazi esterni collegati agli sportelli unici, dove poter allestire iniziative culturali, di salute e benessere.

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