Polis, l’ufficio postale diventa amico del cittadino

I progetti solidali e di inclusione di Poste Italiane per ridare speranza anche chi è lontano o abita in zone con sempre meno servizi. Una visione che si inquadra bene con quanto Papa Francesco indicò nel 2015 nella sua enciclica “Laudato sì”, quando nel IV Capitolo scrive: “Quando parliamo di “ambiente” facciamo riferimento anche a una particolare relazione: quella tra la natura e la società che la abita. Questo ci impedisce di considera e la natura come qualcosa di separato da noi o come una mera cornice della nostra vita”. Per questo motivo, anche grazie al Progetto Polis, Poste Italiane è fra gli undici partner dell’iniziativa “Un Natale di speranza” del settimanale Famiglia Cristiana.

La missione di Polis

“In questi dieci anni di Pontificato, non soltanto nelle pagine di questa sua pastorale- si legge nell’articolo – il Santo Padre ha posto più volte l’accento sull’importanza di preservare l’ambiente e far capire alla società tutta che occorre prendersi per mano e accompagnarsi l’uno con l’altro verso un futuro fatto di sostenibilità. Un futuro sempre più prossimo e necessario. Proprio nel solco di questa “transizione ecologica”, Poste Italiane ha dato vita al progetto “Polis – Casa dei servizi di cittadinanza digitale”, un grande programma d’inclusione sociale che si pone due importanti obiettivi: il contrasto all’abbandono dei piccoli centri urbani e il supporto alla transizione digitale del Paese come previsto dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR)”.

Uffici postali, punto di riferimento

Come spiega l’articolo, Polis si pone l’obiettivo di dotare gli uffici postali di oltre 7.000 comuni italiani sotto i 15.000 abitanti di nuove tecnologie che consentano di poter usufruire di tutti i servizi della pubblica amministrazione all’interno della stessa struttura: “Negli uffici del progetto “Polis” in tutt’Italia – si legge sul settimanale cattolico – verranno installati 7 mila Atm Postamat, 4 mila postazioni evolute per l’erogazione dei servizi pubblici self-service e 500 lockers per la consegna e il ritiro di pacchi o altri beni in piena sicurezza. Inoltre, al fine di promuovere la mobilità sostenibile e garantire un’energia pulita, saranno realizzate 5 mila colonnine di ricarica per i veicoli elettrici e 1.000 impianti fotovoltaici”. Ma non solo: saranno infatti 1.000 gli spazi esterni attrezzati per ospitare diverse iniziative con lo scopo di animare e unire le tante realtà locali del Paese.

La situazione attuale e la rete di co-working

Al 30 novembre 2023 sono oltre 800 gli uffici postali già ristrutturati secondo il nuovo modello, dove è possibile accedere ai servizi della PA. Una grande opportunità, viene spiegato “di snellire la mole di lavoro degli uffici pubblici, ma anche un modo per avvicinare tra loro i cittadini, esortandoli a vivere appieno la comunità”. In quest’ambito si inserisce anche “Spazi per l’Italia”, la rete di co-working elaborata da Poste Italiane, composta da 250 sedi, dove saranno previste postazioni di lavoro, servizi condivisi e aree dedicate a eventi e formazione a cui potranno accedere non soltanto i privati, ma anche aziende, università e centri di ricerca. “Un maxipiano – conclude l’articolo- che, nel prendere per mano l’Italia e accompagnarla verso il domani, porterà alla creazione di oltre 18.000 nuovi posti di lavoro e a un risparmio di 32 milioni di euro, data la riduzione delle emissioni inquinanti”.