Giocattoli, nuovi strumenti tecnologici, le unghie finte per le bambine, ma anche la guarigione del nonno, la ricerca della felicità per i genitori separati e la fine della guerra. Nelle letterine a Babbo Natale che arrivano a Poste Italiane ci sono tutti i sogni e la dolcezza dei bambini. Ma non manca anche qualche genitore. Il dorso milanese del Corriere della Sera le racconta in un articolo che descrive tutta la magia del Natale.
Indicazioni stradali
Aris sulla busta mette il suo indirizzo: “Via Magenta, balcone con i fiori”. E fa bene: lo sanno tutti che la slitta di Santa Claus arriva volando, quindi è probabile che la parcheggi in aria e non in strada- si legge nell’articolo – Francesco, invece, mette le mani avanti: “È vero che quest’anno non sono stato molto bravo, e non per puntare il dito ma è anche colpa di mio fratello Filippo”. Pietro, molto piccino, esordisce con un “Ti voglio tanto bene” e poi chiede a Babbo Natale “fai finire la guerra e dai da mangiare a noi e ai bimbi poveri. Portargli dei soldi e una cosa se non ce l’hanno”. Per esempio? “Letti, cucina, lampada e tanti giochi”. Matilde scrive invece a Gesù Bambino: “Ecco le tre cose che vorrei: far guarire il nonno (scritto a caratteri cubitali, ndr), i regali, far nevicare”. Martino invece desidera “andare per la prima volta allo stadio e vedere la mamma e il papà felici insieme”.
La consegna “virtuale” di Poste
I bambini imbucano le lettere con gli indirizzi più strani e suggestivi come per esempio “Rovaniemi, Polo Nord” o “Lapponia”. A smistarle, inviandole virtualmente ai destinatari sono gli operatori di Poste Italiane. Nel centro di smistamento di Milano Roserio, il principale snodo in Lombardia (gli altri due sono a Peschiera Borromeo e a Brescia), che sorge a Rho, accanto all’ex area Expo, dove lavorano 800 addetti. “Solo qui sono arrivate oltre cinquemila lettere”, dicono gli operatori del centro.
Sogni e desideri dei bambini
Un rito che si ripete ogni anno, con gli operatori che ricevono buste realizzate piegando fogli di quaderni e decorate con i disegni più disparati. Dentro, ci sono lettere piene di sogni e di desideri. Le richieste? Tante e varie: “Tra i giocattoli vanno forte gli evergreen: i Pokémon e Super Mario. Le bimbe vogliono le unghie finte. E poi dispostivi tecnologici – si legge ancora – E, per sicurezza, molti incollano sulla lista anche la foto del gioco ritagliata dal catalogo del supermercato. Pochi, pochissimi i libri. Fa eccezione Diego che chiede un libro di Geronimo Stilton, Gabry un volume di Pera Toons (fumetti) e Marco perfino un libro di matematica accanto alla spara ragnatele”.
Le richieste più originali
Ma non mancano le richieste originali: un biglietto per il concerto dei Pinguini Tattici Nucleari, il completo di Ronaldo dell’Arabia Saudita, un gatto peluche a manicotto, un aquilone a forma di pipistrello, la macchina delle bugie. Miriam invece vorrebbe un criceto vero e “un presepe tutto mio”. Francesco dei mattoncini, ma non troppo piccoli: “Mi hai portato il Titanic e ci ho messo una vita a farlo”. Erika lascerà per Santa Claus sette arancini sul tavolo. Artemisia – si legge ancora – pensa di meritarsi un regalo: “Sono stata brava, ho fatto i compiti, ho preso le medicine e sono andata dalla dottoressa pediatra”. Christian fa i conti con la preadolescenza. “Sono diventato più grande e stranamente non sapevo cosa chiederti. Ma poi mi è venuto in mente: i miei desideri più grandi sono la pallina blu che per sbaglio ho rotto ai miei genitori e un pianoforte da mettere dal nonno”.
Le lettere degli adulti
Ma siccome sognando si torna un po’ bambini, con sorpresa, gli operatori del centro di smistamento di Milano Roserio hanno trovato anche delle lettere scritte dagli adulti. Come una mamma, che scrive a Babbo Natale: “So che e guardi i miei bambini e li proteggi sempre. Ti prego aiuta Ema a tornare a segnare e a riconquistare la fiducia del Mister”.