La presenza di donne nel Cda di Poste è quattro su nove, “siamo sopra il 50 per cento di donne tra i capi degli uffici postali”. Lo ha detto la presidente di Poste Italiane Silvia Rovere, a margine di “W leadership”, un evento promosso da Class editori a Milano.
La meritocrazia in Poste
“Negli uffici postali devi avere componente relazionale e organizzativa e non è un caso in un ambito in cui c’è vera meritocrazia, perché le carriere per diventare capoufficio dipendono da performance che noi misuriamo con algoritmi molto sofisticati, il fatto che la maggioranza siano donne significa che se c’è la misurazione della performance in quel tipo di lavoro relazionale le donne possono emergere” ha spiegato Rovere che, delineando il quadro di presenze femminili all’interno del Gruppo, ha aggiunto che “anche a livello di quadri siamo sopra il 40 per cento”. Il lavoro di Poste Italia sul piano industriale “è di introdurre degli obiettivi non solo di risultato, ma anche di candidatura. Questo aiuta ad andare a cercare e a vedere il talento femminile”.
“La fiducia è il nostro patrimonio”
Parlando di business, la presidente di Poste Italiane ha detto che l’Azienda ha “dimostrato di perseguire l’attenzione al servizio per le persone da oltre 160 anni. Potete continuare ad aspettarvi che anche in futuro qualunque cosa porteremo – che sia un servizio bancario, finanziario, assicurativo o, in evoluzione, magari medicale – lo faremo con l’approccio di essere un’istituzione rispettata da tutti perché affidabile”. “Il trust – ha concluso Rovere – è il nostro patrimonio più forte e non vogliamo perderlo”.