Nel 2035 un adulto su quattro e un bambino su cinque nel mondo saranno obesi. Per scongiurare questa prospettiva è nata Feel Good, una campagna di sensibilizzazione e informazione sull’obesità promossa da Cittadinanzattiva in collaborazione con Federfarma che coinvolge adolescenti e adulti con attività formative per promuovere corretti stili di vita e prevenire l’obesità. Per raggiungere quanti più ragazzi possibile, il progetto Feel Good si è rivolto a 150 studenti di cinque scuole con un percorso di formazione online, oltre ad aver organizzato attività specifiche nelle farmacie aderenti. Oggi, 4 marzo, in occasione del World Obesity Day, Cittadinanzattiva sarà in piazza con diverse iniziative della campagna ObeCity.
L’esperienza scolastica
“Io insegno scienze e affronto sempre queste tematiche con i ragazzi, la proposta sui corretti stili vita mi ha trovata subito d’accordo. Ho coinvolto studenti del terzo anno perché studiano anatomia e le varie patologie: hanno risposto magnificamente, tanto che adesso sono loro che gestiscono gli incontri di peer education con studenti di prima, a cui raccontano la loro esperienza. Il progetto poi coinvolge anche le famiglie, con tre incontri settimanali che il pomeriggio riprendono gli stessi temi affrontati la mattina a scuola. Insomma, è coinvolta tutta la comunità scolastica”, dice la professoressa Maria Arena, del Liceo Scientifico Peano di Roma.
Contrasto al bullismo
I numeri dell’obesità e del sovrappeso sono allarmanti, se si considera che oltre un terzo degli adulti (36,1%) in Italia è sovrappeso e l’11,5% è obeso, per un totale di circa 4 milioni di adulti obesi, secondo i dati dell’Istat e del Ministero della Salute del 2021. Anche tra bambini e adolescenti i numeri sono alti: il quadro epidemiologico delineato per il 2022 da una ricerca coordinata per l’Italia dall’Istituto superiore di Sanità ISS – Epicentro, mostra che il 18,2% dei ragazzi tra gli 11 e i 17 anni è sovrappeso, mentre il 4,4% risulta obeso, con dati crescenti rispetto alle precedenti rilevazioni. Per questo, uno dei capisaldi del progetto di Cittadinanzattiva è proprio la promozione del benessere fisico e psichico. Ma obiettivo del progetto è anche diffondere educazione in tema di accettazione del proprio corpo (body positivity) e di contrasto al bullismo sull’aspetto fisico (body shaming), sia nella vita quotidiana che sui social network.
Educare al rispetto
“Questa iniziativa è assolutamente coerente con il completamento dei processi formativi dei ragazzi, perché la scuola non insegna solo competenze disciplinari – commenta Marianna Stefania Ladisi, dirigente dell’Istituto di Istruzione Superiore Sulpicio di Veroli, in provincia di Frosinone – Oggi i ragazzi mostrano molte fragilità, spesso sui social vengono derisi per il loro aspetto fisico: serve una maggiore educazione al rispetto delle diversità e imparare a riconoscere e affrontare i fenomeni di body shaming”.
Un approccio nuovo
L’iniziativa Feel Good è stata anche, a detta di Nadia Griglione, docente di Diritto presso l’Istituto di Istruzione Superiore D’Oria di Ciriè, in provincia di Torino, un mezzo per fornire agli studenti un approccio nuovo e più coinvolgente allo studio: “Gli studenti sono sempre meno motivati, con intervalli di attenzione sempre più ristretti e per questo noi insegnanti dobbiamo cercare metodologie nuove, anche con veicoli diversi dal libro e dalla spiegazione tradizionale. In questo senso, questa iniziativa ha funzionato molto bene, perché è stata in grado di interessare i ragazzi su un argomento molto attuale e importante”.