Poste Italiane accoglie le migliori professionalità per contribuire nel modo migliore alla crescita economica del Paese. La figura del building manager è fondamentale perché è quella che deve seguire la realizzazione di strutture e palazzi secondo le linee guida di sostenibilità voluto dall’Azienda. Una di queste figure è Lorena, 45 anni, che per Poste Italiane si occupa della provincia di Novara e della Valle d’Aosta: la sua storia è raccontata da Repubblica Torino
Un percorso in continua crescita
“Mi sono laureata in Ingegneria civile per l’interesse che da sempre ho per il settore dell’edilizia nonostante, è risaputo, sia abbastanza maschile”, spiega al quotidiano. Nel Torinese, quasi il 70 per cento del personale degli uffici postali è donna e nel 65 percento degli uffici la direzione è al femminile. E anche i portalettere sono donne per il 40 percento. Lorena spiega: “Lavoravo per aziende general contractor e seguivo i cantieri. Quando la mia azienda si è trasferita, come mamma e moglie ho messo da parte la volontà di affermarmi finché, con i bimbi più grandi, ho deciso di ritentare, ma è stato difficile. Ai colloqui, quando dicevo di avere figli, storcevano il naso. Poi sono diventata portalettere. Avevo un contratto a tempo determinato che, un mese prima di compiere 40 anni, è diventato indeterminato. Non riuscivo a crederci. Oggi sono anche tornata a fare ciò per cui mi sono formata. Migliorarsi ogni giorno è una questione di scelta, io ho cercato di farla”.
L’esperienza da portalettere
Lorena racconta la sua esperienza da portalettere: “Finché non impari i trucchi del mestiere e le zone è difficile – sottolinea -Mi muovevo in montagna e la sera riuscivo a tornare a casa, vicino Pinerolo”. Ma non ha mai perso la speranza di tornare a fare il mestiere per cui ha studiato e Poste Italiane stessa le ha dato l’occasione: “La mia responsabile, che credeva in me, mi ha segnalato le posizioni aperte – sottolinea – Ora seguo le ditte per la manutenzione e i progetti di rinnovo in circa 200 uffici. Lavoro con un team di ingegneri, architetti e tecnici”. Un percorso di andata-ritorno-andata nel quale Lorena è stata supportata dalla famiglia: “Anche se è stato più difficile far digerire il passaggio al nuovo incarico – chiosa – Prima consegnando le lettere avevo degli orari precisi, oggi invece ci sono cantieri che devono chiudere e riaprire. Ma mi vedono serena e lo sono anche loro”.