Diversità e inclusione: così Poste Italiane crea un ambiente di lavoro libero dai pregiudizi

La Policy Inclusione LGBTQ+ di Poste Italiane crea un ambiente di lavoro sempre più positivo e libero da pregiudizi. Andrea Voltolina, responsabile People Care & Diversity Management, in un’intervista al TG Poste, illustra la politica dell’Azienda in questo settore. “La Policy – spiega – nasce dalla grande attenzione alle persone e dalla consapevolezza che tutti e tutte devono essere messi in grado di esprimere la propria identità. Secondo una stima, il 5 per cento delle persone che lavorano appartiene al mondo LGBTQ+: in molti casi queste persone vivono il loro modo di essere nel silenzio, nascondendosi. Questo non è possibile per un’Azienda inclusiva come la nostra: è necessario dare voce a chiunque e fare in modo che si consolidi in Azienda la cultura dell’ascolto e del rispetto. Su questo fronte abbiamo delineato una serie di linee di azione e di intervento che vanno declinati in progetti concreti”.

I punti cardine della Policy

Voltolina spiega poi quali sono i punti fondanti attorno ai quali questa policy inclusiva viene declinata. “Il primo punto – sottolinea – è l’attenzione e la conoscenza del tema e la diffusione di un cambiamento culturale. Questo è fondamentale per superare gli stereotipi e i pregiudizi che girano attorno al tema. Su questo fronte abbiamo già lavorato con tutta una serie di interventi formativi per il personale. Poi c’è il tema della genitorialità sociale: sostegno alle famiglie, qualunque esse siano. Abbiamo esteso il nostro welfare alle famiglie omogenitoriali. Poi c’è il capitolo della transizione di genere, con un percorso che si attiva molto prima della sentenza del giudice che formalizza il cambio di genere. Infine, molto importante: contrasto a qualunque azione di discriminazione o micro-aggressione, anche solo verbale. Su questo abbiamo fatto partire un percorso formativo dedicato al linguaggio inclusivo”. 

Cambio di mentalità

Tutto ruota, come è evidente, attorno al necessario cambio di mentalità su una tematica nella quale c’è ancora tanto pregiudizio in Italia. Ma per fare questo è necessario un grande lavoro, che Poste ha avviato da tempo, per creare un ambiente quanto più possibile inclusivo. Voltolina spiega: “Un ambiente inclusivo è quello in cui le persone sono in equilibrio con loro stesse – dice – per crearlo ci vuole anzitutto un clima di ascolto e fiducia; poi c’è il tema della valorizzazione delle competenze delle persone; è anche necessario che le persone siano accolte e rispettate per quello che sono; poi è necessario creare condizioni per poter conciliare vita e lavoro, perché le persone non sono a un’unica dimensione, ma viceversa portano nell’attività tutte le loro dimensioni. Quindi bisogna costruire attorno alle persone una rete di sostegno e welfare che risponda alle loro esigenze”. 

Le iniziative in cantiere

Chiusura dedicata alle iniziative in programma per il futuro su questo fronte: “Abbiamo fatto partire gli Employee Resource Groups (E.R.G.), gruppi di colleghi e colleghe i che si riuniscono spontaneamente promuovendo cultura inclusiva e proponendo progetti all’Azienda, che poi dovranno entrare a fare parte del piano di diversità e inclusione dei prossimi anni. Inoltre, è stato avviato il Learning Path comprensivo di 5 corsi di formazione, tra cui uno dedicato alla tematica LGBTQ+. Infine, sul fronte del welfare comunitario, partirà un progetto sperimentale su Bologna, che renderà disponibili servizi di welfare al servizio della cittadinanza locale e non solo dei dipendenti”.

Qui sopra, l’intervista di Andrea Voltolina al TG Poste