La portalettere Lorenza e “la mappa” di Sant’Angelo dei Lombardi

“Seconda stella a destra, questo è il cammino…” cantava Edoardo Bennato per indicare la strada verso l’isola che non c’è. Potrebbe essersi ispirata proprio a questa canzone la portalettere Lorenza, quando ha deciso di accettare la sfida imposta dalla toponomastica delle zone rurali di Sant’Angelo dei Lombardi, piccolo comune della provincia di Avellino, medaglia d’oro al Merito Civile per l’opera di ricostruzione post terremoto che nel 1980 devastò l’Irpinia. La sua storia, rilanciata dal magazine Postenews, il giornale del Gruppo Poste Italiane, ha attirato anche l’attenzione del Mattino, che le ha dedicato un articolo.

Dedizione e fantasia

Il paese si estende per circa 55 km quadrati, tra il centro storico, riportato dopo il sisma alla struttura medievale originaria, e le viuzze strette e tortuose che si spingono fino ad abbracciare le tante contrade rurali tipiche del posto. È proprio qui che Lorenza, per garantire che la corrispondenza potesse raggiungere sempre correttamente tutti i destinatari, ha unito dedizione e fantasia arrivando a costruire un ponte fra la tradizione postale e la realtà di comunità spesso difficilmente rintracciabili. Nasce così l’idea di una guida, precisa, meticolosa, ora divenuta alleato prezioso per orientarsi tra le complessità di questo suggestivo quanto sfidante territorio. “Ho iniziato a compilare questo quaderno agli inizi del mio lavoro di portalettere in queste frazioni. Non avevo ancora una mia zona fissa e ogni volta dovevo fare i conti con i numeri civici riportati sulla corrispondenza che quasi mai coincidevano con l’abitazione giusta. Oppure mancavano addirittura”, racconta Lorenza.

L’agenda dei riferimenti

Potremmo definirla “l’agenda dei riferimenti”: al suo interno dettagli, particolari, peculiarità di ogni destinatario e di ogni abitazione. Ad esempio, al signor Mario la posta va consegnata presso la casa rossa vicino al pino; al signor Giovanni in quella della statua dei due leoni; alla signora Teresa “nella seconda casa a destra della seconda traversa a sinistra. Dietro la colonna con l’aquila”. Non sempre tutto è filato liscio, confida Lorenza. L’alternarsi delle stagioni a volte ha giocato qualche scherzetto. È successo quella volta in cui l’inverno ha cancellato quel roseto o quando l’autunno ha spogliato quel salice, annotati nel libretto come unici e fondamentali riferimenti per individuare questa o quella costruzione. Al netto di questi piccoli dettali, la “mappa” si è rivelata un inestimabile strumento di formazione e supporto per i portalettere chiamati a sostituire in alcuni periodi i titolari, contribuendo a mantenere la continuità e la qualità del servizio: “Ho censito tante zone rurali anche delle frazioni vicine appartenenti al CD di Sant’Angelo, lasciando poi l’agenda a disposizione dei colleghi perché potessero orientarsi al meglio”.

Consigliera e confidente

Non solo più precisione nelle consegne. L’idea di Lorenza testimonia come la dedizione individuale, abbinata a uno slancio di creatività, possa portare a piccole grandi soluzioni che vanno oltre il lavoro quotidiano. L’iniziativa è servita anche a creare un legame più stretto e confidenziale tra il portalettere e i residenti delle zone rurali, che hanno risposto con stima e gratitudine a questa attenzione personalizzata tanto da integrare a pieno titolo gli operatori postali nella vita della comunità: “Ormai mi hanno adottata, per alcuni di loro sono diventata consigliera e confidente, praticamente una di famiglia”, conclude orgogliosa.