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La Royal Mail continua a faticare nel rispettare le promesse. Il servizio postale britannico ha chiesto ai regolatori di ridurre, portandole a giorni alterni, le consegne della corrispondenza meno pregiata e le azioni della sua holding, International Distributions Services, languono al di sotto del prezzo di offerta pubblica iniziale di ottobre 2013. In Italia, le cose non potrebbero essere più diverse: il valore delle azioni di Poste Italiane è quasi raddoppiato da quando è stata quotata nel 2015. Inoltre, al contrario di Royal Mail, Poste Italiane ha mantenuto la sua rete di uffici postali e servizi finanziari su tutto il territorio nazionale. A proporre questo confronto è la celebre rubrica Lex del Financial Times, che incorona Poste Italiane come contraltare positivo delle difficoltà incontrate dalla Royal Mail.

Il confronto

Il quotidiano economico-finanziario di Londra sottolinea come la società guidata dall’Amministratore Delegato Matteo Del Fante, abbia con Postepay la più grande rete per i pagamenti in Italia con profitti quasi raddoppiati negli ultimi cinque anni, mentre il National Savings and Investments della Royal Mail abbia generato solo 500 milioni di sterline dai servizi finanziari l’anno scorso: un quarto dei profitti, sottolinea il quotidiano della City, generato dai servizi finanziari di Poste Italiane. Poste ha potuto quindi promettere, con il nuovo piano strategico, un maggiore dividendo agli azionisti per i prossimi anni.