Poste contribuisce anche in Puglia al benessere economico e sociale dell’Italia

Le attività di Poste Italiane nell’Area Sud (Campania, Puglia, Calabria e Basilicata) hanno generato nel 2023 impatti positivi, diretti e indiretti, per 376 milioni di euro di prodotto Interno lordo, con oltre 6.700 posti di lavoro e 186 milioni di reddito distribuiti ai lavoratori impegnati nel sistema economico del territorio. Numeri in crescita rispetto all’anno precedente che confermano la capacità dell’azienda di generare valore per le comunità locali e per l’intero sistema produttivo dell’area.

I numeri di Poste in Puglia

In Puglia la rete fisica di Poste Italiane è sempre più  parte integrante del tessuto economico e sociale e può contare su 471 Uffici Postali, 483 ATM Postamat, 50 Centri di Distribuzione e 146 Punto Poste. I numeri analizzati nel bilancio integrato 2023 sono il frutto della stima degli impatti economici complessivamente generati dall’azienda in ogni singolo territorio, evidenziando come grazie al lavoro dei suoi 120mila dipendenti riesce a creare valore economico, producendo ricchezza e occupazione non solo attraverso il proprio business ma anche attraverso il coinvolgimento di una catena di fornitura locale. Le attività di Poste Italiane, infatti, oltre a generare impatti diretti e strettamente legati all’attività economica del Gruppo, richiede l’acquisto di beni e servizi prodotti da altre imprese (generando impatti indiretti) e consente alle famiglie che hanno ricevuto un reddito grazie al lavoro svolto per l’Azienda e i suoi fornitori, di acquistare nuovi beni e servizi (generando impatti indotti).

L’impegno per il Paese

L’impegno di Poste Italiane a servizio del Sistema Paese si inserisce all’interno di un percorso di crescita e sviluppo che dal 2018 ha generato impatti complessivi sul Paese per circa 76 miliardi di euro di prodotto interno lordo, 44 miliardi di euro di reddito di lavoro, 13 miliardi di euro di gettito fiscale, contribuendo inoltre in media alla creazione di 187mila posti di lavoro annui tra il 2018 e il 2023.