Il recapito di Poste Italiane a Spoleto nelle parole dei portalettere

Spoleto, perla medievale incastonata nel cuore dell’Umbria, offre bellezze naturali, storia e arte, che si fondono in armonia e accolgono i turisti durante il Festival dei Due Mondi, la rassegna artistica che si è conclusa proprio in questi giorni. Con lo sfondo del colle di Sant’Elia e del bosco di Monteluco, ogni giorno Gianfranco Ricci consegna lettere e pacchi.

Vicoli e cittadini di Spoleto

“Lavoro in Poste italiane da 21 anni – fa sapere nell’approfondimento – e sono uno spoletino DOC. Le persone qui mi vogliono bene, anche perché io conosco tutti: commercianti, albergatori, ristoratori”. Il percorso di Gianfranco inizia da Casa Menotti, dove abitava il creatore del Festival dei Due Mondi, Giancarlo Menotti: “Il Festival – spiega il portalettere – è iniziato qui, per opera di Menotti, nel lontano 1958”. “Gianfranco – dicono i responsabili della struttura – è una sicurezza e una persona che vediamo con grande affetto, perché porta sempre il buonumore, ha il sorriso sempre sulle labbra”. Consegnare la posta a Spoleto non è facile, visti i suoi vicoli e le strade antiche: “Arrivando qui da via Ponzianina c’è molta salita – spiega giungendo in cima alla strada – se riesci ad arrivare fino in alto vuol dire che hai il cuore buono, altrimenti devi fare una sosta a metà”.

Gli aneddoti del portalettere

Il servizio si conclude poi con un aneddoto: “Involontariamente, mentre consegnavo la posta – racconta Gianfranco- mi sono trovato nel bel mezzo di una scena di don Matteo mentre un altro postino stava portando la posta al comandante dei Carabinieri”. E fra le tappe della sua gita c’è proprio il bar dove don Matteo si incontra col maresciallo Cecchini per confrontarsi sui casi da risolvere: “Gianfranco è ormai un’istituzione per Spoleto – dice il barista – per noi è un amico e attendiamo sempre che venga sempre a consegnarci le lettere”.