L’ufficio postale di Rovereto Centro, un luogo di connessione tra le persone

Nel centro di Rovereto, a pochi passi dal celebre Museo di arte moderna e contemporanea (Mart), si erge un edificio storico che, da oltre un secolo, rappresenta un punto di riferimento per la comunità locale: l’ufficio postale centrale. Più che una semplice filiale nella quale usufruire dei servizi postali, questo edificio racchiude tra le sue mura storie di vite intrecciate, di connessioni tra le persone vicine e lontane, di traguardi raggiunti e sogni spediti verso nuove mete. «Questo palazzo nel centro storico di Rovereto – racconta il direttore Giuliano Giustizieri – fungeva da centro postale già nell’800. Nella Prima guerra mondiale la struttura era divisa in due: una metà era delle Poste Italiane, mentre l’altra era delle poste austroungariche. Prima ancora era un convento». L’ufficio postale che affaccia su corso Antonio Rosmini ha anche un archivio storico con tutte le attività effettuate all’epoca, dall’emissione della carta d’identità, alla spedizione di corrispondenza con la carrozza.

Da “jolly” a responsabile

Il passato della struttura si fonde con il presente all’interno dell’ufficio postale di Rovereto, moderno e minimal nei toni del grigio, dotato di tutti gli strumenti e le tecnologie di cui le sedi di Poste Italiane hanno bisogno. Alla guida del team di 15 persone c’è Giuliano, direttore da gennaio 2022 e parte del mondo di Poste Italiane da ben trent’anni. «Ho cominciato per caso – ci tiene a sottolineare – nel 1994. Avevo vent’anni, mia mamma mi suggerì di fare domanda come portalettere, lo feci per farla contenta e mi presero». Giuliano ha iniziato a fare il portalettere come “scorta”, una specie di jolly che affianca i colleghi nella distribuzione della corrispondenza ma senza una zona fissa, come normalmente capita. «Mi piacciono le sfide e mi piace la dinamicità – racconta – nella mia vita ho lavorato in tutto il Trentino, l’Alto Adige e nel Veronese, conosco circa 118 zone». Nel 2012 Giustizieri diventa consulente finanziario itinerante e dal 2018 passa in direzione prima a Trento e poi a Rovereto. «Non è stato semplice cambiare, ero abituato a fare anche 6 mila chilometri al mese per lavoro, ma fare il direttore è stimolante. Si toccano con mano tutti gli aspetti del lavoro, dalla gestione dei clienti a quella del personale, serve molta intraprendenza».

Ruoli ben assegnati

L’ufficio postale di Rovereto gestisce tra i 7.500 e gli 8.000 clienti al mese, svolgendo molti sevizi in consulenza, dal conto corrente al mutuo. Ha trovato il suo posto anche Daniele Spadaro, ingegnere edile siciliano che da due anni e mezzo ha deciso di risalire lo Stivale per venire a lavorare alle pendici delle Alpi. Sul motivo per cui si è allontanato dall’edilizia e dalla sua terra per trasferirsi a Rovereto, Daniele racconta: «In Poste se hai voglia di fare puoi crescere e fare qualcosa di diverso». Anche lui è entrato in Poste per caso, mandando una candidatura senza pensarci troppo, e in poco tempo è passato da sportellista a operatore front end. Ora lavora al Punto Poste Casa&Famiglia all’interno dell’ufficio postale, si occupa di sim, energia, assicurazioni e racconta che gli stimoli non gli mancano. «Il direttore – spiega – ha creduto nelle mie capacità, ha creato una squadra dove sembra di giocare una partita, ognuno ha il suo ruolo».

Volontà e rispetto

Come dimostra l’esempio di Daniele, la sede di Poste Italiane a Rovereto offre un ambiente di lavoro dinamico e ricco di stimoli, dove il rapporto con le persone rimane un valore fondamentale e la tecnologia non sostituisce il contatto umano, bensì lo amplifica. Il direttore lo conferma: «Tanti clienti preferiscono venire nel nostro ufficio postale perché qui trovano persone di fiducia». Lo sa bene Federica Tasini, sportellista in Poste dal 1983: «Del mio lavoro mi è sempre piaciuto il contatto con la gente. Vedo che anche i miei colleghi più giovani hanno questo approccio e mi fa piacere». Da un paio di anni, infatti, l’ufficio di Rovereto ha avuto un ricambio generazionale importante, racconta Federica: «Al contrario di come spesso vengono dipinti, tutti i ragazzi che sono passati di qui sono volenterosi e rispettosi». L’ufficio postale di Rovereto ha abbracciato il cambiamento nel corso degli anni, adattandosi alle nuove esigenze e alle nuove tecnologie, senza mai perdere di vista la sua vocazione originaria: essere un ponte tra le persone, un luogo di connessione e di servizio per la comunità. Un esempio di come tradizione e innovazione possono coesistere e prosperare.