Non c’è stato il tanto agognato nuovo taglio del costo del denaro dopo quello di giugno e dalla recente riunione della Bce è uscito un nulla di fatto. Eletta Savarino, referente studi e analisi economiche del Centro Studi del Gruppo Poste Italiane, fa il punto della situazione. “Come era scontato dal mercato, i tassi sono rimasti invariati – sottolinea – quindi il tasso def al 4.25 e quello sui depositi a 3.75 e soprattutto la BCE non ha dato indicazioni circa la prossima riunione di politica monetaria che si terrà a settembre. La BCE ha ritenuto di non muovere le condizioni di politica monetaria perché ci sono ancora degli input di inflazione che premono su questi in particolare servizi e salari”.
Il rapporto produttività-salari-profitti
“Lagarde – prosegue – ha fatto un punto importante sulla connessione produttività-salari-profitti. Negli ultimi anni i salari delle aziende in Italia sono costantemente cresciuti, e questo perché le aziende e questo perché le aziende sono state in grado di trasferire a valle sui prezzi finali l’aumento dei costi degli input. Oggi questo fenomeno sta cambiando segno, con una contrazione importante dei profitti”. Savarino spiega che “questo è importante, perché rappresenta un input disinflazionistico di medio termine. Dunque, stanno maturando le conclusioni perché il processo disinflazionistico si compia e l’inflazione torni sui target della BCE. Non c’è chiarezza sui tempi: a settembre, con le nuove previsioni su crescita ed inflazione, BCE potrebbe tornare ad operare sui tassi”.
L’insediamento del Parlamento Ue
Certamente, con l’insediamento del Parlamento Europeo e la rielezione di Ursula Von der Leyen a presidente della Commissione UE si apre una nuova difficilissima fase per l’Europa, anche in chiave economica. Savarino spiega: “Sicuramente l’agenda Von der Leyen sarà eterogenea e trasversale, come la larga maggioranza che l’ha rieletta. Ha parlato di difesa, di competitività, ma c’è anche il nuovo tema delle nuove regole di stabilità fiscale. Sarà un progetto a tappe lungo tutti i prossimi 5 anni”.
La corsa alla Casa Bianca
Dall’altra parte dell’Oceano, si avvicinano le elezioni americane che ovviamente saranno cruciali per i prossimi scenari economici, visto il peso che potrebbero avere sui mercati: “Sarà questo fino alla fine il momento di incertezza – sottolinea Savarino – e probabilmente non abbiamo ancora visto tutto perché ci sarà probabilmente anche un avvicendamento al vertice dei Democratici. Ci sarà da vedere se Presidenza e Congresso saranno dello stesso colore o meno. Comunque vadano queste elezioni, impatteranno non solo sull’economia – e dunque su temi come politica fiscale e tariffaria – ma anche sugli equilibri geopolitici internazionali, come ad esempio il rapporto con la Cina. Sarà un evento da monitorare sino alla fine”.
L’Italia, la demografia e le pensioni
Sul fronte più direttamente italiano, invece, a rimettere i temi caldi sul piatto è stato il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti che rispondendo al question time alla Camera ha rilanciato la questione demografica, in riferimento alle pensioni ed in vista della Manovra di autunno. Savarino sottolinea come il rapporto fra economia e nascite è fondamentale per la sostenibilità del Paese: “La demografia – spiega – impatta su tutte le variabili del ciclo economico: consumi, tasso di risparmio, competitività. E gli effetti non si vedono subito, bensì a medio termine, negli anni, perché è un fenomeno che lavora sotto traccia: lascia effetti nella parte strutturale del ciclo economico, al punto che quando arrivano, questi effetti sono potenzialmente irreversibili. Gestire l’invecchiamento della popolazione e farlo con attenzione e cautela è fondamentale per l’evoluzione dell’economia”.
Qui sopra il video del TG Poste.