Postenews, il giornale del Gruppo Poste Italiane, ha trovato e intervistato ex dipendenti di Poste che hanno superato i 100 anni di età. Per l’Azienda questi ex dipendenti sono una miniera di valori e di tradizioni da tramandare: per questo Postenews ha deciso di chiedere loro un ricordo particolare, delle immagini di un tempo e di oggi. Parole straordinarie che sono una cronaca valoriale per l’Azienda, testimoniando che – ora come allora – l’esperienza in Poste Italiane cammina parallela alla propria esistenza, segnandola in modo indelebile e riempiendo il tempo di ricordi meravigliosi.
Onorina Romito, nata a gennaio del 1923 ad Este, che inizia a lavorare in Poste a 19 anni, all’Ufficio di Stanghella per trasferirsi dopo poco al Telegrafo di Rovigo. Per spostarsi, usa la bicicletta per 7 km, attraversando il ponte sul fiume Adige, continuamente bombardato. A volte capita che Onorina si ripari nei fossati prima di riprendere la corsa e andare al lavoro. La guerra passa, lei lavora in Ragioneria, sempre a Rovigo, fino alla pensione. Anche lei ha trovato in Poste l’amore della sua vita, Leo, anch’egli postale per 40 anni.
Onestà e responsabilità di Onorina
L’Azienda è per lei il legame di tutta una vita, con marito, figlio e nuora tutti postali. Fino a pochi mesi fa il suo legame è anche con i prodotti di Poste: come il Conto Bancoposta, che tiene aggiornato sul suo brogliaccio facendo i conti rigorosamente a mano. A chi le chiede come si faccia ad arrivare alla sua età lucidi e in salute, risponde: “Avere fede, essere onesti, stare attenti a non spendere troppo e mangiare un po’ di tutto”. D’altra parte, “lavorare alle Poste le piaceva moltissimo, ma conciliare il lavoro e crescere quattro figli è costato molti sacrifici”, racconta la figlia.
Una sicurezza per la vita
L’impiego in Poste è anche quello che le ha permesso di vivere, di avere una casa di proprietà e di crescere e far studiare quattro figli. Lavorare in Poste è una sicurezza per la vita: oggi Onorina è contenta, incredula della sua età, ma le mancano molto i colleghi. In vita ne sono rimasti pochi, ma non mancano di aggiornarsi sui loro ricordi e sul loro stato di salute con lunghe telefonate.