Al Museo postale e telegrafico della Mitteleuropa di Trieste una mostra sul genio femminile

È stata inaugurata a Trieste la mostra “Penne vezzose e mute, oppure affilate come coltelli?”, secondo appuntamento di una serie di mostre pensate per rendere omaggio al genio femminile, iniziate a marzo con “Il canto di Venere e le inquietudini di Giove” che raccontava, all’interno di un percorso filatelico, l’emancipazione musicale delle donne. L’allestimento è visibile al primo piano del Palazzo delle Poste di Trieste fino al 7 settembre, da lunedì a venerdì dalle 8.30 alle 19 e il sabato fino alle 12.30.

Le grandi giornaliste

Protagoniste della mostra sono autrici, scrittrici, giornaliste e saggiste che con il loro stile hanno saputo rivoluzionare la scrittura. Particolare il modo nel quale si è proceduto a scegliere le autrici attorno alle quali sviluppare il racconto museale: “Sono state selezionate – viene sottolineato – quelle che si sono distinte per talento ma anche per ingegno: si pensi a quante volte tra le lettere di un nome maschile si sia celata l’identità di una scrittrice costretta a adottare stratagemmi grazie ai quali poter pubblicare i propri testi”.

I nomi raccontati nell’allestimento al Museo postale di Trieste

Un percorso nella storia della scrittura che parte da Saffo e arriva ai giorni nostri. L’elenco comprende personaggi a loro modo storici come Isabella Morra, pioniera della poesia; le sorelle Bronte e l’epoca Vittoriana, e Mary Shelley, madre letteraria della creatura di Frankenstein. Ma anche nomi più contemporanei a partire da Matilde Serao, fondatrice del quotidiano “Il Mattino” e prima donna direttrice di giornali, che iniziò come telegrafista per “Poste e Telegrafi” a Napoli. E ancora: Nellie Bly, inventrice del giornalismo sotto copertura; Agatha Christie, genio del romanzo giallo; il Premio Nobel Grazia Deledda; Oriana Fallaci; Marguerite Yourcenar; Isabel Allende; JK Rowling e molte altre. “L’intero percorso – viene spiegato – intende comunicare e consegnare al giudizio del visitatore, la costante difficoltà che le donne, di qualunque estrazione sociale, hanno dovuto affrontare per riuscire a emergere in qualunque settore che non appartenesse unicamente all’ambiente domestico e familiare”.