Presenza femminile e conciliazione tra vita privata e lavoro: Poste “modello” per le pari opportunità

“La cartolina con su scritto, parità di genere, è già stata spedita ed è arrivata a destinazione. Molto rapidamente. Del resto, parliamo di Poste Italiane: dove la presenza femminile supera il 53 per cento degli oltre 120.000 dipendenti del Gruppo. È donna il 44 per cento dei componenti del Consiglio di amministrazione e i146 per cento dei quadri e dirigenti. È donna anche il 60 per cento dei direttori dei quasi 13.000 Uffici Postali, la rete sulla quale l’Azienda ha costruito la sua storia e la sua forza”. Lo scrive Peppe Aquaro nell’inserto “Il Tempo delle Donne” uscito con il Corriere della Sera in occasione dell’XI edizione della rassegna dedicata alle pari opportunità.

Valorizzazione delle diversità all’interno di Poste Italiane

“Poste Italiane – si legge ancora – è da diverso tempo impegnata a favorire una cultura d’impresa fondata sul rispetto e sulla valorizzazione delle diversità e delle pari opportunità, attraverso politiche aziendali che comprendono, tra gli altri aspetti, diversità e inclusione, tutela dei diritti umani, valorizzazione delle persone e, più recentemente, sostegno della genitorialità attiva. Quest’ultima è quasi una naturale conseguenza della valorizzazione delle persone, che, insieme a diversità e inclusione, costituisce uno dei due pilastri della strategia di crescita del Gruppo”.

Responsabilità

L’articolo cita quindi “l’attenzione alle donne, prima e dopo il periodo della maternità (o dell’adozione), che garantisce “percorsi di sostegno e sviluppo finalizzati al benessere individuale e organizzativo delle persone e pone l’attenzione sui programmi di supporto del ruolo genitoriale e sulle azioni per sostenere la condizione femminile”, realizzando, di fatto, “una sorta di parità di genere che, iniziata sul posto di lavoro arriva fin dentro le quattro mura di casa. E tutto questo avviene anche attraverso percorsi che permettano di conciliare lavoro e vita privata”.