La storia di Fabiola: di giorno in ufficio postale, nei weekend dirige la banda musicale

Il lavoro come operatrice di sportello nell’ufficio postale di Leonessa e la passione per la musica. Sono questi gli elementi chiave della storia di Fabiola Forconi, 53 anni, di Leonessa, maturità classica, diplomata al conservatorio, sposata con due figli, Fabrizio di 22 anni e Sofia di 21. Fabiola inizia il suo percorso in Poste Italiane nel 1997 come portalettere a Cittaducale, per poi passare ad Accumoli e successivamente nei borghi di Posta e Borbona. Fabiola poi diventa caposquadra sempre a Posta. Nel 2010, tramite concorso interno, entra nella rete degli uffici postali inizialmente presso la sede di Amatrice e successivamente presso la sede di Leonessa.

La passione per la musica

Parallelamente all’impegno per il lavoro cresce anche l’interesse per la musica e oramai da circa un trentennio, Fabiola fa parte della Banda di Leonessa, inizialmente come primo clarinetto e sax e successivamente passata alla guida della stessa. La passione musicale è una tradizione familiare poiché sia il nonno che il padre e i fratelli hanno fatto parte della Banda del Comune di Leonessa e che da tempo, in onore del padre di Fabiola, è stata ridenominata Banda della Città di Leonessa “Forconi Giuseppe”.

Il percorso artistico

“La mia passione per la musica – racconta Fabiola – nasce a 7 anni: era il 1978, quando mio padre mi chiese di entrare a far parte come clarinetto della Banda che aveva ricostituito dopo l’interruzione dell’attività nel periodo della guerra. Oltre a essere il Capobanda mio padre era anche il Sindaco della città e non voleva si perdesse un tratto distintivo della tradizione di Leonessa, visto che la Banda fu creata nel 1860. Parallelamente al mio ingresso nel gruppo, mio padre mi iscrisse a una scuola di musica perché era convinto che non si impara nell’immediatezza ma bisogna studiare molto, ci vuole costanza e tanta passione. La mia passione per la musica ho cercato di trasmetterla anche ai miei figli Fabrizio e Sofia e quest’ultima, oltre a suonare il sax, fa parte anche delle majorettes, un gruppo che ho costruito nel 2009”. “Sono stata sempre primo clarinetto – continua Fabiola – e anche in quel ruolo aiutavo i maestri di musica nell’insegnare agli alunni. Ovviamente da Capobanda mi occupo direttamente della preparazione dei musicisti a livello didattico e artistico. Nel corso della nostra “storia” musicale abbiamo partecipato a diversi concorsi e in alcune occasioni li abbiamo anche vinti. Non nascondo che tra le grandi soddisfazioni di questo percorso è essere stati invitati a “I soliti Ignoti”.”

I tratti in comune

La passione di Fabiola e il suo lavoro hanno molto in comune, soprattutto perché in entrambe le situazioni l’aspetto relazionale risulta fondamentale. “Sono convinta che il comune denominatore tra i due ruoli che ricopro – precisa Fabiola – sia la continua applicazione per crescere professionalmente e il continuo riferimento alle persone per cercare di migliorare se stessi attraverso la qualità delle prestazioni. E’ per questo mio atteggiamento che in entrambi i ruoli riesco spesso a vivere situazioni che mi regalano intense emozioni. In particolare, facendo parte di una comunità dove ci conosciamo tutti, spesso mi trovo a essere disponibile a dare quel qualcosa in più che in special modo alle persone anziane può far piacere. Analogamente, quando dirigi la banda devi essere in grado di far arrivare il tuo messaggio e devi cercare di creare con i musicisti e con il pubblico una connessione, un rapporto.” “E nelle occasioni in cui questo avviene – aggiunge Fabiola – sia in ufficio, quando le persone ti ringraziano perché hai risolto un loro problema, sia durante un evento musicale quando ti accorgi che il pubblico entra in sintonia con la tua performance e le tue emozioni e ti regala il valore aggiunto della sua partecipazione il livello di soddisfazione raggiunge i massimi livelli”

Il sogno di fare la portalettere

“Devo confessare – conclude la Fabiola ‘operatrice di sportello’ –  che da bambina il mio sogno era quello di fare la portalettere. Tuttavia, anche se ora lavoro in ufficio, sono ugualmente orgogliosa e soddisfatta di essere in Poste Italiane, una grande azienda nella quale mi sento realizzata come professionista e come persona, un luogo di lavoro che mi consente di praticare in serenità le mie passioni e dedicarmi alla famiglia.”