Si sono festeggiati i novanta anni dall’inaugurazione del Palazzo delle Poste di Palermo. Lo storico edificio, nato insieme alla stessa via Roma, è stato inaugurato infatti proprio il 28 ottobre 1934 al termine di cinque anni di lavori. Di imponente e massiccio impianto razionalista, il Palazzo progettato dall’architetto Angiolo Mazzoni si è armonizzato nel contesto urbano del centro storico ed è diventato uno dei simboli della città. A celebrarne l’importanza un annullo speciale, apposto alla presenza dei rappresentanti aziendali, del vicesindaco e assessore alla cultura del Comune di Palermo Pietro Cannella e di un’entusiasta platea di cittadini.
Un patrimonio di Palermo
“Festeggiare i novant’anni di questo Palazzo significa accendere i riflettori su un edificio iconico di Palermo – dichiara la direttrice filiale Poste Italiane Palermo 1 città Roberta Chiesurin – Questo luogo non solo rappresenta un pezzo fondamentale del patrimonio architettonico della nostra azienda, ma è anche un simbolo della memoria storica della città. L’annullo di oggi è un modo per celebrare la storia e l’importanza di questo edificio. Attraverso questo gesto Poste Italiane si impegna a ricordare e valorizzare le proprie radici e anche quelle della comunità palermitana”. Durante l’incontro è stata presentata anche una serie di speciali cartoline realizzate da Poste Italiane per l’occasione, che ritraggono le opere d’arte custodite all’interno del palazzo, definito un “piccolo museo futurista”. I dipinti di Benedetta Cappa Marinetti e Tato, infatti, si trovano ancora oggi nella monumentale Sala Conferenze, un gioiello architettonico dove le grandi tele dei due artisti, i marmi policromi e gli arredi d’epoca della ditta Ducrot creano un’atmosfera unica.
Custode di tesori
“Oggi – prosegue la direttrice di filiale – in un clima di rinnovato interesse per lo stile razionalista e le opere futuriste, il Palazzo delle Poste si fa custode d’eccezione di tesori inestimabili. A novant’anni dalla sua inaugurazione, possiamo certamente definirlo un testimone privilegiato dei cambiamenti sociali, ma anche urbanistici e architettonici che la città ha attraversato. Lavorare ogni giorno all’interno di questi spazi magnifici è un privilegio. Ed è un onore condividere, anche con eventi come questo di oggi, il capitale culturale della nostra azienda”. Proprio in questi giorni il Palazzo è stato celebrato anche nel volume “Attraverso Palermo”, edito da Treccani per la collana Grandi città grandi fotografi. Alla scalinata e al “fante caduto” o “fante dormiente”, il palermitano Fabio Sgroi ha dedicato due esclusivi scatti. “Tra i momenti rappresentativi della storia di Palermo – dichiara il fotografo – c’è sicuramente anche la nascita di via Roma e dei palazzi razionalisti. Quello delle Poste è certamente tra i più maestosi e famosi per aver conservata intatta la sua aurea futurista. Ho scelto di dare rilievo al “Fante”, oltre che alla scalinata che tutti conosciamo, perché giace in un angolo defilato. Dove già in passato ho sbirciato per “rubare” qualche scatto, affascinato dalla maestosità della scultura e incuriosito dalla collocazione che non gli rende esattamente giustizia. E che probabilmente, anche per la sua manifattura pregiata, era stata concepita per un altro spazio”.