All’ufficio postale di Canicattì lezione di storia per gli studenti delle scuole medie

Una giornata particolare per gli alunni dell’istituto comprensivo statale Mario Rapisardi di Canicattì, ospitati nell’ufficio postale di via Carlo Alberto, dove hanno osservato da vicino la sua operatività e sperimentato in prima persona le varie fasi di spedizione della corrispondenza. La sede di via Carlo Alberto ha infatti aperto sue le porte per una visita didattica, inserita nell’ambito di un progetto scolastico portato avanti dagli insegnanti insieme agli studenti delle seconde classi della secondaria di primo grado.

160 anni di storia

Ad accogliere la scolaresca la direttrice Rita Alaimo, che ha ripercorso con i ragazzi alcuni punti cardine degli oltre 160 anni di storia di Poste Italiane raccontando alcuni aneddoti del proprio lavoro. Gli studenti sono così passati dalla teoria alla pratica, sperimentando il ruolo dell’azienda e concentrandosi sulla lavorazione della corrispondenza. Con grande interesse hanno rivolto numerose domande alla direttrice, incuriositi dalle attività della sede e dal viaggio di una lettera. Si sono ritrovati infine tutti insieme davanti al luogo iconico dove tutto comincia: la cassetta rossa, posta di fianco all’ingresso dell’ufficio postale, intorno alla quale si sono radunati con entusiasmo per concludere la giornata imbucando le lettere, scritte di proprio pugno, affrancate e pronte a partire.

Occasione preziosa

Dalla collaborazione tra l’istituto e l’ufficio postale è nata così una giornata di coinvolgimento per la scolaresca e il personale. L’approfondimento didattico che i ragazzi hanno vissuto sul campo è stata un’occasione preziosa per renderli partecipi del costante impegno dell’azienda sullo sviluppo culturale e sociale del territorio. L’iniziativa è stata accolta dai partecipanti con grande entusiasmo, al pari di tutti i progetti che riavvicinano i ragazzi alla “scrittura a mano”.  “Ho spiegato agli alunni il ruolo di Poste Italiane – dichiara la direttrice – ricordandogli che fa parte della storia del nostro Paese. Che ne ha accompagnato tutti i cambiamenti e che oltre alla tradizione rappresenta il futuro dove ci sarà certamente spazio per la tecnologia e i social che tuttavia non potranno sostituire il fascino di lettere e cartoline”.