Crescono ancora i volumi delle consegne effettuate da Poste Italiane in provincia di Fermo che si prepara, anche quest’anno a fronteggiare il cosiddetto “picco pacchi”, il tradizionale periodo che precede il Natale, caratterizzato dall’aumento dei volumi di posta. L’efficienza della rete di distribuzione aziendale nella provincia fermana può contare su un modello di recapito innovativo composto da 2 centri di distribuzione, 56 uffici postali e una flotta di 78 mezzi, di cui 37 green. Oltre che su ben 3 Locker e 36 Punto Poste per ritirare gli acquisti online e consegnare eventuali resi in tutta comodità.
L’esperienza di Fermo
È Duilio Mora, responsabile del centro di distribuzione di Servigliano, che ci spiega cosa succede là dove i pacchi arrivano e ripartono per poi finire nelle nostre case. “Gli ultimi mesi dell’anno sono da sempre molto impegnativi. Da metà novembre a metà gennaio i nostri numeri crescono di anno in anno. Il motivo è chiaro: le persone comprano online per risparmiare tempo e denaro, affidando a noi il compito di consegnare a casa i loro acquisti. E diciamolo: il cliente che aspetta il pacco ne segue sempre il track e quando il portalettere arriva lo aspetta a braccia aperte, a differenza di quando gli consegna una bolletta!”. Il centro di Servigliano, che copre 16 macro-zone da Rapagnano – Petritoli a Monte Fortino – Amandola, serve aree extraurbane, territori collinari e montuosi fino ai Sibillini e qui il ruolo del postino è famigliare. “In questi piccoli comuni i portalettere conoscono tutto e tutti e rappresentano un punto di riferimento per la comunità”.
Crescono i volumi
In tutto il fermano (Servigliano e Porto San Giorgio) la crescita dei volumi delle consegne durante le festività è cresciuta del 41%. Perché i pacchi arrivino nelle case degli italiani è dunque fondamentale il ruolo dei 33 portalettere di Servigliano, che arrivano a consegnare a oggi una media di 300 pacchi al giorno. “La struttura è organizzata nel migliore dei modi e riusciamo a consegnare senza particolari difficoltà Non vorremmo mai essere la causa di un regalo non consegnato”, conclude Mora.