Poste Italiane ha chiuso a 19,045 euro (+1,87%), nuovo record storico dall'IPO dell’ottobre 2015. Il titolo ha superato per la prima volta la quota di 19 euro e ha raggiunto anche il nuovo record di capitalizzazione toccando i 24,9 miliardi di euro.
Crescita continua
Il 2024 sarà ricordato come l’anno dei record per Poste Italiane, con risultati che hanno lanciato il titolo per la prima volta oltre i 18 euro in questa prima metà del 2025, a dieci anni dalla quotazione in Borsa. Negli ultimi 12 mesi, in particolare, gli azionisti hanno visto un aumento del valore pari al 61% tra incrementi di prezzo e dividendi, un dato di molto superiore rispetto al 23% della media delle blue chips italiane e all’11% di quelle europee.
Le previsioni
Da qui alla fine dell’anno, i numeri del nuovo piano strategico presentato dall’Amministratore Delegato Matteo Del Fante hanno già tracciato la rotta con la previsione di un margine operativo rettificato pari a 3,1 miliardi e una guidance innalzata a 2,1 miliardi: una generazione di cassa consistente che consente di premiare gli azionisti con un dividendo totale per l’intero esercizio pari 1,4 miliardi corrispondente a una super-cedola da 1,08 per azione.
La Corte dei Conti
Intanto, la Corte dei conti nella relazione approvata con Delibera n. 39/2025 dalla Sezione controllo enti, che ha esaminato la gestione 2023 di Poste Italiane. Poste italiane ha chiuso il bilancio d’esercizio 2023 con un utile netto di 1.390 milioni di euro, in crescita del 64,1% sugli 847 del 2022. Aumentano dell’11% sullo stesso anno anche i ricavi totali che, sempre nel 2023, sono pari a 11.155 milioni. La crescita dell’1,3% dei ricavi da mercato realizzati dai servizi postali (2.832 milioni), dovuta soprattutto al comparto pacchi, è in linea con quella dei ricavi dei servizi BancoPosta, saliti a 6.379 milioni di euro contro i 5.467 del 2022, principalmente in virtù del buon andamento dei servizi di conto corrente (+694 milioni).
Qui sopra, il servizio del TG Poste