Poste Italiane: a Rovigo il progetto colonnine per la ricarica dei mezzi elettrici
Iniziative Locali

Poste Italiane: a Rovigo il progetto colonnine per la ricarica dei mezzi elettrici

di
L’iniziativa, senza oneri per la PA, rientra nell’ambito del progetto Polis ed è finalizzata a favorire la mobilità sostenibile anche nei comuni del Polesine

È stato presentato a Rovigo il piano di Poste Italiane per l’installazione di colonnine di ricarica per mezzi elettrici negli spazi pubblici messi a disposizione dalle istituzioni locali. L’iniziativa è stata illustrata nel corso di un incontro a cui hanno preso parte il Presidente della Provincia, Enrico Ferrarese, sindaci e rappresentanti di circa quaranta amministrazioni comunali, il Responsabile Relazioni Istituzionali Nord Est di Poste Italiane, Matteo Magnaghi, e il Responsabile Pianificazione Operativa e Gestione di Risorse Energetiche di Poste Italiane, Giulio De Leonardis.

Riduzione delle distanze

L’installazione di colonnine di ricarica per mezzi elettrici, completamente a carico di Poste Italiane e senza alcun onere per le amministrazioni, contribuirà a favorire la mobilità sostenibile: uno degli obiettivi del progetto Polis, nato per sostenere la coesione economica, sociale e territoriale, e il superamento del digital divide nei comuni con meno di 15mila abitanti, riducendo le distanze tra la Pubblica Amministrazione e le piccole comunità e trasformando l’ufficio postale in una vera e propria casa dei servizi digitali.

I Comuni interessati

In provincia di Rovigo sono già state installate e allacciate undici colonnine nei Comuni di Bagnolo di Po, Castelmassa, Costa di Rovigo, Gavello, Loreo, Porto Viro; sono in attesa di allaccio altre diciotto colonnine nei Comuni di Bosaro, Canaro, Crespino, Fiesso Umbertiano, Frassinelle Polesine, Giacciano con Baruchella, Santa Maria Maddalena, Porto Tolle, Stienta e Villadose. “Desidero esprimere il mio apprezzamento per l’attuazione del Progetto Polis - ha dichiarato Enrico Ferrarese, Presidente della Provincia di Rovigo e sindaco di Stienta - È un’iniziativa di grande valore che sta contribuendo in modo significativo al rinnovamento degli uffici postali nei Comuni con meno di 15mila abitanti e che, anche nella nostra area, permetterà ai cittadini di accedere con maggiore rapidità ed efficienza alle prestazioni offerte, riducendo la necessità di spostamenti verso il capoluogo e, quindi, l’impatto ecologico legato alla mobilità. Ritengo che il Progetto Polis sia un esempio virtuoso di come sia possibile coniugare innovazione e sostenibilità, garantendo benefici concreti alla collettività e contribuendo allo sviluppo dei territori”.

I lavori

Durante l’incontro Poste Italiane ha fatto il punto sui risultati raggiunti in provincia di Rovigo grazie a Polis. Ad oggi sono già 19 i comuni dove gli interventi di ristrutturazione sono stati completati, mentre 5 sono attualmente interessati dai lavori di adeguamento. Entro il 2026 l’obiettivo è di completare i lavori su tutti i 48 uffici postali che rientrano nel progetto Polis.

I servizi disponibili

Attualmente in 48 uffici postali dei comuni del Polesine sotto i 15mila abitanti, è già possibile richiedere i certificati anagrafici e di stato civile, resi disponibili da Anpr, la banca dati di cui è titolare il Ministero dell'Interno e tre certificati INPS: il cedolino della pensione, la certificazione unica e il modello “OBIS M”, che riassume i dati informativi relativi all’assegno pensionistico. Disponibili anche, in tre uffici postali, i servizi “Atti di Volontaria Giurisdizione” con la possibilità di presentare le istanze di “Nomina amministratore di sostegno” e “Rendicontazione Stato Patrimoniale Assistito”, secondo quanto contenuto nella convenzione firmata tra Ministero delle Imprese e del Made in Italy, Ministero della Giustizia e Poste Italiane. Inoltre, in 46 uffici postali in altrettanti piccoli comuni (oltre agli uffici postali del capoluogo) è possibile presentare la domanda di rilascio del passaporto: fino ad oggi oltre sono state presentate oltre 600 richieste. Nella maggior parte dei casi, inoltre, il nuovo passaporto è stato consegnato a casa dal portalettere.