Dalla sicurezza alimentare alle missioni di peacekeeping, i 70 anni dell’Italia nell’ONU
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Dalla sicurezza alimentare alle missioni di peacekeeping, i 70 anni dell’Italia nell’ONU

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In occasione del 70esimo anniversario dell’adesione dell'Italia all’Onu, intervista esclusiva del TG Poste a Giorgia De Parolis, Consigliera alla Rappresentanza permanente d’Italia presso le Nazioni Unite

Il TG Poste entra nel Palazzo di Vetro di New York per celebrare i 70 anni dell’adesione italiana alle Nazioni Unite. Giorgia De Parolis, Rappresentante Permanente dell’Italia nell’Onu, ha sottolineato al TG Poste che “si tratta di un anniversario simbolico, che cade in un momento particolarmente complesso per la comunità internazionale”.

Un ruolo importante

“L’ingresso dell’Italia all’Onu nel 1955 rappresenta un momento particolarmente importante per noi – sottolinea De Parolis – perché segnò il reinserimento dell’Italia nella comunità internazionale dopo la Seconda Guerra Mondiale e suggellò il ruolo del nostro Paese come proattivo a favore dei diritti umani, della pace e dello sviluppo”. Sono tante le campagne che l’Italia ha promosso all’interno delle Nazioni Unite, dalla moratoria sulla pena di morte a quelle contro l’uso dei minori nei conflitti armati e contro le mutilazioni genitali femminili: “Nel corso del tempo, l’Italia – spiega ancora la Consigliera Onu – ha saputo costruirsi un ruolo solido e molto coerente all’interno delle Nazioni Unite”.

I fronti chiave

A livello operativo l’Italia riveste un ruolo particolarmente importante “perché – spiega De Parolis – siamo il primo paese occidentale fornitore di truppe a livello di missioni di peacekeeping, un ruolo – aggiunge – che ci è stato di recente riconosciuto con la nomina del Generale Abagnara alla guida della missione Unifil al confine tra Israele e Libano”. “Un altro fonte chiave – sottolinea De Parolis – è quello della sicurezza alimentare, forte anche del fatto che a Roma ci sono tre agenzie, Ifad, Pam e Fao, che lavorano per combattere la fame e promuovere lo sviluppo rurale e sostenibile”.

Qui sopra, l’intervista del TG Poste