Al ritmo lento con cui è scandito il tempo nell’assolato entroterra agrigentino, sentieri, percorsi di trekking e suggestivi scenari tra i boschi di Monte Cammarata si stanno facendo strada anche nelle scelte dei visitatori che vogliono riscoprire un turismo più autentico. Lontano dalla massa che affolla le coste, questo territorio dominato dal Monte alto 1.500 metri regala scorci incontaminati, pascoli aperti e viste mozzafiato ad un numero sempre maggiore di escursionisti e camminatori alla ricerca di silenzio e natura. Un modo certamente diverso di viaggiare, che incrocia sempre più spesso la strada quotidiana di chi, come il portalettere Giuseppe Migliore, ogni giorno raggiunge anche l’ultima casa in fondo alla montagna. Qui il postino ha ancora un fascino antico, che fa tuttavia i conti con la contemporaneità: consegna bollette, ma anche documenti importanti, lettere affettive e pacchi attesi con ansia.
Verso casolari e boschi
In forze presso il centro di recapito di Casteltermini, da oltre quattro anni il 31enne originario della cittadina conosce ogni curva, ogni salita, ogni tornante che da Cammarata porta verso i casolari tra i boschi e le masserie del Monte Cammarata, in questo angolo nella riserva dei Monti Sicani. “Qui non si va solo a portare la posta – racconta – ma anche a bussare a case lontane, dove magari l’unico contatto col paese è proprio la nostra visita. Mi chiamano per nome, mi offrono il caffè. E a volte mi chiedono anche: ‘Ma oggi la posta ce n’era?’ Se dico di no, si dispiacciono. C’è anche chi ci aspetta non solo per la posta, ma per due chiacchiere, un sorriso”.
Una presenza quotidiana
In questi territori, dove l’inverno può sorprendere con la neve e l’estate con silenzi assoluti, non esistono distanze incolmabili e garantire la presenza quotidiana è un impegno che Giuseppe onora con dedizione. “Qui, se non arrivi tu, non arriva nessuno” e tra le case più isolate raggiunte da Giuseppe, anche quella di una signora anziana che lo attende con affetto e sempre con il suo “panaro” attaccato al balcone con una corda. “Non più scendere giù a piedi e così metto la corrispondenza dentro il cesto appeso e lei tira su piano piano, come si faceva una volta. ‘Tu sei l’unico che bussa alla mia porta’, mi dice sempre”.
Il legame con il territorio
Non mancano naturalmente le consegne presso aziende agricole e piccoli caseifici, cuore dell’economia del territorio, molto legata al settore gastronomico. “E tra un pacco e una lettera – continua Giuseppe – non è raro che qualche agricoltore mi fermi per offrirmi una cassa di finocchi dolci appena raccolti o che un allevatore mi inviti a provare la propria ricotta fresca o un pezzo del rinomato pecorino dei Monti Sicani, e come e come si fa a dire di no?”. Sono anche queste aziende familiari che tengono viva la montagna insieme ristoranti tipici, laboratori artigianali, agriturismi sparsi tra i boschi e un sincero legame tra abitanti e territorio. Un legame autentico che sta attirando negli anni sempre più turisti, soprattutto in cerca delle quiete atmosfere dei sentieri e dei percorsi della Magna via Francigena, che da Palermo porta ad Agrigento e che ha reso Cammarata un grosso centro di snodo e di sosta per camminatori e cicloturisti. “E negli anni - racconta Giuseppe – con grande soddisfazione ho visto crescere il numero di visitatori in queste zone, che dimostrano dunque di avere tantissimo da offrire e da scoprire”. Un intreccio virtuoso che fa del rispetto di luoghi e abitanti il vero obiettivo del turismo responsabile.