Addio a Giorgio Armani, anche la filatelia celebrò il suo stile
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Addio a Giorgio Armani, anche la filatelia celebrò il suo stile

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Nel 2002 uscì un francobollo nella serie “Design Italiano” dedicato alla Camera Nazionale della Moda. In seguito è stato protagonista di altre iniziative filateliche

Il mondo della moda mondiale piange la scomparsa di Giorgio Armani, morto all’età di 91 anni. Icona dello stile italiano nel mondo, è il genio della moda che più di ogni altro ha imposto la sua filosofia di pensiero, rimanendo sempre ancorato all’eleganza tricolore. La filatelia non ha mancato in passato di fare omaggio al suo genio. Nel 2002, la serie filatelica “Design italiano” dedica un foglietto alla Camera Nazionale della Moda. Sono rappresentati 6 francobolli: ognuno di essi raffigura un simbolo della casa di Moda di riferimento, e tra questi il tailleur di Giorgio Armani. La serie viene in seguito nuovamente rinominata “Le Eccellenze del sistema produttivo ed economico” e nei successivi anni vengono emessi francobolli dedicati ai mostri sacri della moda italiana, ancora ad Armani, Borsalino, Ferragamo: una triade che da sola è stata capace nei decenni di vestire quasi tutti i divi contemporanei, da Audrey Hepburn a Cate Blanchett, passando per Humphrey Bogart e Robert De Niro. Nel 2015, un altro francobollo, il secondo dedicato ad Armani, che raffigura su fondo nero un disegno dedicato ad ''Armani Silos'', lo spazio che l'azienda di moda ha concepito a Milano in vista dell'Expo 2015. Infine, In occasione di “Milano Fashion Week Women’s”, del 2022, Poste Italiane ha realizzato una collezione che contiene i francobolli dedicati alla Moda e all’Artigianato italiano. La prima emissione inserita nella collezione è un dittico del 1986 che rappresenta il “Lavoro Italiano nel Mondo”, nel foglietto del Design Italiano del 2002 sono inseriti sei francobolli di Krizia, Dolce e Gabbana, Gianfranco Ferrè, Giorgio Armani, Laura Biagiotti e Prada, altri francobolli dedicati a Toscanini, Pitti Immagine, Salvatore Ferragamo, Borsalino, Bulgari e Frette. Presenti anche l’Industria della Paglia di Firenze, la Lavorazione del Corallo di Torre del Greco e il Lanificio Marzotto, con Armani Silos e un altro foglietto di quattro francobolli di Casadei, Moreschi, Fratelli Rossetti e Superga.

La vita di Giorgio Armani

Nato l'11 luglio 1934 a Piacenza, Giorgio Armani aspira a diventare medico. Ma nel 1957, lascia la facoltà e inaugura la sua carriera come vetrinista presso la Rinascente di Milano. Successivamente entra in Nino Cerruti, dove affina l'arte sartoriale: qui nasce la sua passione per giacche destrutturate, tessuti fluidi e silhouette morbide. La svolta ha una data: 24 luglio 1975, quando insieme al compagno e socio Sergio Galeotti, fonda l'atelier in Corso Venezia. Nel 1976 debutta la linea womenswear e due anni dopo, nel 1978, sigla una licenza con Gft che gli permette l'espansione internazionale. Nel 1979 nasce la Giorgio Armani Corporation. Il 1980 è l'anno chiave: Richard Gere indossa un impeccabile completo Armani in 'American Gigolo', consacrando il designer tra le star hollywoodiane. E' la rivoluzione della moda: giacca destrutturata e palette neutra. Le donne sono incantante dal power suit di Julia Roberts, simbolo di tutta una generazione. Negli anni '80/'90 l'impero di Armani cresce e si rinforza: nascono Emporio Armani, Armani Jeans, Armani Exchange, collezioni di underwear, occhiali e profumi. Nel 2005 debutta la haute couture Armani Privé. Sul lato corporate non ha eguali. Non scende a patti con nessuno e non svende la sua azienda ma mantiene il controllo del 100% della sua maison. Presto il nome di Armani diventa sinonimo di Oscar. Tra il 1996 e il 2017, veste oltre un terzo dei premi Oscar, da Cate Blanchett, sua musa di sempre, a Michelle Yeoh. Ma anche Jennifer Lopez, Jodie Foster e altri big lo scelgono sul red carpet. Non solo veste il team olimpico italiano ma disegna per Chelsea, England e Australia. Il suo impegno nello sport si rinnova con l'acquisto dell'Olimpia Milano nel 2008. Inaugura la prima hotel line nel 2010 a Dubai (Burj Khalifa). A New York apre un flagship, e nel 2024 festeggia i 90 anni e 50 di carriera con una sfilata evento al Park Avenue Armory. I premi non si contano: Cfda (1983, 1987), Legion d'Honneur (2008), GranCavaliere (1987), Goodwill Ambassador Unhcr. Armani è stato il primo a bandire le modelle troppo magre dalle sue sfilate e ha donato per l'ambiente e la lotta alla pandemia Covid. Nel 2015 ha aperto l'Armani/Silos, centro culturale e museo a Milano.