Greccio, nel cuore della Valle Santa Reatina, è uno dei borghi più suggestivi del Lazio e custode di una pagina fondamentale della cristianità. Qui, nel 1223, San Francesco d’Assisi diede vita al primo presepe vivente della storia. Con poco più di 1.500 abitanti, il paese conserva ancora oggi un’identità fortemente legata al santo: arte, tradizioni ed eventi mantengono vivo il legame con il passato, attirando visitatori da tutta Italia ed Europa.
Turismo religioso tra Natale e pellegrinaggi
Il flusso di turisti a Greccio è costante, con un picco nel periodo natalizio grazie alla celebre rievocazione del presepe. “È chiaro che il borgo ha prevalenza turistica – spiega il sindaco Emiliano Fabi - proprio legata a un turismo di natura lenta, un turismo religioso fatto di camminatori e pellegrini che giungono da tutta Italia ed Europa per visitare questo luogo dal fascino particolare”. L’esperienza non è soltanto spirituale: chi arriva in questo borgo vive un contatto diretto con la natura e con la comunità locale, che continua a custodire tradizioni secolari.
Il progetto Polis e i servizi per la comunità
“Essendo un luogo turistico – commenta il portalettere Mauro Carapacchi - con tutto quello che riguarda il primo presepe, San Francesco e la storia, il santuario attira persone da tutta Italia. Ci sono sempre facce nuove e si lavora in un bell’ambiente”. E la vitalità del borgo si lega anche al progetto Polis di Poste Italiane, che porta nei piccoli comuni i servizi della pubblica amministrazione. Greccio è stato tra i primi centri della provincia di Rieti ad aderire all’iniziativa. Per l’amministrazione comunale, Polis rappresenta un’opportunità di sviluppo e un tassello importante per migliorare la qualità della vita dei residenti, spesso penalizzati dalla distanza dai servizi essenziali.
Qui sopra, il servizio del TG Poste.