Tutto è iniziato con la bisnonna Rosa, originaria di Palermo, che negli anni ’30 si trasferì a Brescia e cominciò a lavorare come portalettere. Poi il testimone è passato al nonno e successivamente al figlio, Rosario, che ha continuato la tradizione di famiglia portando la posta con la sua borsa di cuoio. Oggi c'è Andrea, figlio di Rosario che porta avanti la quarta generazione della famiglia Scalavino in Poste Italiane. La vicenda è stata trattata anche in un servizio del TG4, nel quale sono stati intervistati sia Rosario che Andrea, a testimonianza del loro affetto per il lavoro in Poste Italiane.
Il mestiere che unisce le mani
“Oggi il mestiere è cambiato molto, ma rimangono vivi il ricordo e l’affetto” spiega Rosario, confessando un po’ di nostalgia. “Questo lavoro mi manca molto. Vengo da una lunga tradizione di postini: è un mestiere romantico, che mi ha sempre affascinato. Avevo la possibilità anche di lavorare come capotreno, ma non me la sono sentita di lasciare le Poste”. Rosario racconta che suo padre considerava il mestiere del postino molto delicato: “Diceva che il portalettere unisce le mani attraverso gli oceani e i continenti tramite le lettere ed era felice quando ne consegnava una, perché sapeva di portare un pezzo di vita”.
Andrea e il futuro dei suoi bambini
Andrea, oggi, continua con lo stesso spirito di missione: “Mi piace presentarmi con un sorriso quando recapito: so che può cambiare la giornata di una persona, soprattutto in un momento particolare della vita”. Andrea ha due bambini, e chissà che non portino avanti anche loro la tradizione di famiglia: “Per ora vogliono fare i postini, poi si vedrà”, conclude Andrea ai microfoni del TG4.