I 10 anni di quotazione in Borsa di Poste Italiane, il passato, il presente e il futuro dell’Azienda: in una lunga intervista al Corriere della Sera, l’AD di Poste Matteo Del Fante fa il punto sui risultati raggiunti e sui prossimi traguardi.
Al timone dal 2017
Del Fante – alla guida di Poste dal 2017 – spiega che il momento di svolta “è stato nel mio primo anno e mezzo, quando “l’azienda era reduce da un grande lavoro per la quotazione fatta dal precedente management”: “In quel periodo – spiega il manager - sono stati predisposti due obiettivi fondamentali: portare a bordo il management giusto per questo viaggio e con quel management definire la strategia di medio lungo periodo”. Poste ha “dato seguito con investimenti e focus alla trasformazione digitale – continua - Investire per mantenere l’azienda al passo con le esigenze dei nostri clienti è stata la decisione più importante insieme alla consapevolezza di essere la piattaforma ideale per accompagnare la trasformazione digitale del Paese”. Tra gli esempi, Del Fante cita la piattaforma Spid, alla quale nei primi 9 mesi di quest’anno “ci sono stati 700 milioni di accessi e tutti i soldi, per gestire quegli accessi e i call center che vi sono dietro, li risparmia la pubblica amministrazione. Noi abbiamo 24 milioni di Spid e sui nostri prodotti registriamo 26,5 milioni di interazioni giornaliere”.
La logistica
Guardando ancora al passato, l’Ad ricorda le difficoltà durante la pandemia e il grande lavoro fatto sulla corrispondenza e sui pacchi, che nel 2017 perdevano oltre mezzo miliardo: “Era una criticità e rimane tanto lavoro da fare”, spiega Del Fante, aggiungendo che c’è stata “l’esigenza di rifocalizzare l’azienda passando da 113 milioni di pacchi consegnati a circa 340 nel 2025”. Dal punto di vista della sfida professionale, quello logistico è l’ambito di business più complesso: “Quei 2 miliardi scarsi di euro di ricavi che sono in riduzione devono essere, come detto prima, sostituiti per sostenere la nostra forza lavoro, che nella logistica conta 50 mila dipendenti”, aggiunge Del Fante.
La politica dei dividendi
Sulla politica dei dividendi dell’Azienda, Del Fante spiega che Poste “ha garantito 7 miliardi di dividendi, mantenendo un payout che è del 70%, ossia medio-basso, e non facendo operazioni di buyback. Se ci fosse bisogno di assicurare rendimenti più appetibili c’è, dunque, spazio per poterli aumentare. Nel frattempo, siamo sempre più apprezzati all’estero e in termini di azioni possedute abbiamo ormai più investitori in Europa e negli Stati Uniti che in Italia”.