Non è mai troppo tardi per laurearsi. Lo sa bene Pierpaolo Di Renzo, che a 51 anni ha appena conseguito la laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Teramo.
Ma con la sua esperienza Pierpaolo ha dimostrato, a se stesso ancora prima che agli altri, che non è mai troppo tardi neanche per iniziare, anche quando la vita sembra aver preso altre strade. Il “neo dottore” è lavoratore che a 48 anni ha deciso di iscriversi all’università e ora ha concluso – nei tempi – il percorso triennale. È un dipendente di Poste Italiane e lavora nel Centro Operativo di Pescara come addetto produzione.
La decisione e il percorso
“In realtà all’università – spiega il lavoratore studente – mi ero iscritto la prima volta subito dopo il diploma. Avevo scelto Filosofia a Chieti e avevo dato anche diversi esami, ma poi ho dovuto lasciare. Tre anni fa la spinta decisiva è venuta da mia moglie Alfonsina, tra l’altro anche lei dipendente di Poste e laureata in Economia alla Bocconi”. Lo scorso 23 ottobre Di Renzo ha discusso una tesi dal titolo “Il linguaggio e l’evoluzione comunicativa del Vaticano dal Novecento ad oggi”: “Sono un attivo uomo di fede cristiano-cattolica – spiega - e mi ha sempre affascinato la comunicazione della Chiesa al mondo. Così ho voluto approfondire questo aspetto del Vaticano, attraverso le voci, le azioni e l’evangelizzazione dei Pontefici”.
Le dediche e il lavoro
In Poste dal 1998, Pierpaolo Di Renzo dal 2008 lavora nel Centro Operativo di Pescara (ex CMP) e si occupa della tracciatura in ingresso e in uscita di pacchi e lettere che transitano per l’impianto che ha sede in via Volta e ha competenza per le province di Pescara e Chieti. “Sono entrato come portalettere trimestrale a Villamagna, poi a Fara Filiorum Petri e Ari. Poi a Chieti, prima come ripartitore nel centro di smistamento e poi come autista. Nel 2008 è arrivato il contratto a tempo indeterminato, nell’allora CMP di Pescara. Ora mi occupo delle fasi di ricevimento del prodotto in entrata e in uscita. Il mio è un ruolo di “collante” tra il nostro reparto e chi lavora nelle postazioni manuali, dove do ancora il mio supporto”.
Studio e lavoro, un binomio possibile
Per conciliare studio e lavoro, il dipendente in questi anni ha usufruito dei permessi garantiti ai “lavoratori studenti”. Poste Italiane prevede permessi retribuiti nella misura massima di 150 ore biennali, anziché nel triennio come previsto dalla legge. Pierpaolo però ci tiene a ringraziare due persone in particolare: “Devo molto ai direttori del CO di Pescara che si sono succeduti in questi tre anni: Alessandro Sabatini e Luca Muscariello. Entrambi mi hanno incoraggiato in questo percorso e si sono mostrati sempre disponibili nei miei confronti. Questa mia motivazione ha inoltre prodotto riflessi positivi anche nel lavoro”. Il dipendente racconta infine il suo rientro al lavoro da “dottore”. “Sono rientrato il giorno dopo la laurea, alle 7 ero regolarmente in servizio. L’accoglienza è stata festosa, tra strette di mano e complimenti da parte di tutti, anche su Whatsappo. Due colleghi addirittura mi hanno regalato un gufetto portafortuna”.