Nei giorni drammatici della recente alluvione in Toscana, gli uffici postali non hanno fatto mancare il supporto ai cittadini, restando comunque aperti. La Nazione racconta la vicenda dell’ufficio postale di Tavola, nel Pratese, che ha rappresentato, in quei momenti, una sorta di normalità alla quale aggrapparsi. La direttrice Cristina Tosi ha fatto di tutto per non interrompere l’attività: l’ufficio, infatti, non ha mai chiuso i battenti dal 2 novembre scorso.
Oltre tre ore di strada
“Il primo giorno di alluvione da molte strade non si passava – racconta Cristina al quotidiano -. Abbiamo fatto mille tentativi di raggiungere l’ufficio, cambiato mille volte itinerario. Volevamo arrivare a tutti i costi, sapendo bene che sarebbe stato qualcosa d’importante per la popolazione. È stato un viaggio durato più di tre ore. Lungo il percorso sono riuscita a recuperare in qualche modo due mie colleghe. C’erano i fiumi al posto di campi e strade. La fortuna ha voluto che l’acqua si fosse fermata a pochi metri dall’ufficio. Questo ci ha consentito di arrivare in qualche modo al traguardo”.
La felicità delle persone di Tavola
Il premio per questa costanza e questo impegno sono stati i sorrisi delle persone: “Sembra strano ma ci aspettavano – dice – Nel disastro dal quale eravamo circondati l’ufficio postale operativo, pur senza telefono e con ogni difficoltà immaginabile, rappresentava una speranza”. Soprattutto perché altri uffici in zona sono risultati inagibili, con l’acqua ad un metro e mezzo dal soffitto: “Abbiamo toccato con mano tanta solidarietà – ha spiegato – Molti ragazzi ci hanno chiesto, e ci chiedono ancora, se c’è bisogno di aiuto, di spalare fango. Allo stesso tempo, però, noi stessi siamo stati un punto di riferimento in mezzo a cumuli di macerie, frigoriferi, lavatrici ed elettrodomestici che hanno invaso le nostre strade. Peraltro, la sera prima avevo io stessa aiutato i miei genitori, ottantenni, in difficoltà. È stata un’angoscia ed ancora non è finita. Però, tutto sommato, possiamo considerarci fortunati rispetto a tante persone”.