Bruxelles, 20 mar – La Commissione europea ha multato Google con una sanzione di 1,49 miliardi di euro per aver violato le norme antitrust dell’UE. Secondo la Commissione, Google ha abusato della sua posizione dominante sul mercato imponendo un certo numero di clausole restrittive ai contratti con siti Web di terze parti che impedivano ai concorrenti di Google di inserire i loro annunci su questi siti.

La commissaria alla Concorrenza Margrethe Vestager ha spiegato, oggi a Bruxelles, che la multa è stata comminata “per abuso illegale della posizione dominante di Google nel mercato dell’intermediazione di annunci nella ricerca online”, e ha ricordato che è la terza volta che l’Antitrust UE multa il gigante del Web, dopo altre due decisioni nel giugno 2016 e nel luglio 2018.

La Commissione Europea ha rilevato che attraverso AdSense Google ha imposto ai siti terzi “restrizioni contrattuali anti-concorrenziali”. Il comportamento della società sarebbe durato più di 10 anni, ha detto la commissaria alla concorrenza Margrethe Vestager. “Le altre società si sono viste rifiutare la possibilità di innovare e di affrontare la concorrenza sulla base dei loro meriti. Nel contempo, i consumatori sono stati privati dei vantaggi della concorrenza”.

In dettaglio siti editoriali, blog e agenzie di viaggio prevedono funzioni di ricerca, spesso gestita da Google. In questo caso, il colosso americano è un intermediario pubblicitario, il trait d’union tra le agenzie di pubblicità e i proprietari dei siti terzi. Sistematicamente, la società americana ha costretto i siti terzi di bloccare pubblicità provenienti da aziende concorrenti, di favorire le pubblicità proposte da Google, di informare il gruppo americano del modo in cui apparivano pubblicità concorrenti.

Per Google si tratta della terza pesante sanzione da parte della Commissione Europea in appena due anni. L’anno scorso la Commissione aveva imposto a Google una ammenda di 4,34 miliardi di euro per aver usato Android, il sistema operativo per cellulari, in modo da bloccare l’accesso ai concorrenti e favorire i propri servizi. Nel 2017, sempre nei confronti di Google, l’esecutivo comunitario aveva comminato una multa di 2,42 miliardi di euro perché la società favoriva su Internet i propri servizi di Google Shopping.