Roma, 3 giu – “Macchine, robot e intelligenza artificiale: quale futuro sarà?”. Questo il titolo della tavola rotonda che si svolgerà il 5 giugno a Roma, presso la Facoltà di giurisprudenza dell’Università La Sapienza. Alcuni studi stimano che l’automazione e i robot sopprimeranno circa il 50% dei posti di lavoro, nella Ue e negli Usa. Ma anche se il dato spaventa, riporta un comunicato, occorre dire che nella storia dell’uomo l’avvento delle nuove tecnologie e di nuove scoperte è stato sempre accompagnato da diffidenza e talvolta anche da opposizione.

L’Italia ha invece bisogno di incoraggiare la diffusione delle tecnologie più innovative per realizzare un’infrastruttura di qualità al servizio dell’istruzione, delle imprese, della pubblica amministrazione e dei cittadini. Difatti, nel vecchio continente è elevata la ricerca di personale specializzato in elettronica, informatica, in integrazione di sistemi.

Eppure secondo l’Eurostat, all’Italia tocca il primato negativo UE per laureati, con il 13,7% tra le fasce di età tra i 15 e i 64 anni. Tra i 25 e i 34 anni, invece, risulta laureato il 26,4%, contro il 38,8% nella UE. L’Italia, inoltre, ha ancora un’alta percentuale di persone con al massimo la licenza media: il 41,1% tra i 15 e i 64 anni contro il 26,2% europeo.

Un Paese poco istruito è destinato ad arretrare, si legge, poiché ha difficoltà a presidiare le nuove tecnologie e i nuovi saperi. Ci saranno, tra gli altri, gli interventi del Presidente del Pastificio Rummo, Cosimo Rummo, del Prof. Guido Alpa, del Presidente di Huawei Italia, Luigi De Vecchis.

I relatori tratteranno anche il tema dell’emorragia di giovani italiani che vanno a lavorare all’estero.
Secondo l’Istat oltre 244mila giovani over 25 anni hanno lasciato l’Italia, di cui il 64% con titolo di studio medio-alto. In forte aumento tra il 2013 e il 2017 il numero di emigrati diplomati (+32,9%) e laureati (41,8%): nel 2017 sono quasi 28 mila i laureati emigrati, +4% rispetto al 2016, di cui 1.500 medici.

Praticamente, ogni anno l’Italia perde un patrimonio di oltre 10 miliardi di Euro a favore di altre Nazioni, poiché un diplomato e un laureato costa al sistema (famiglie e istruzione) dai 100 mila ai 250 mila euro.

La complessità della vita moderna, l’avvento delle nuove tecnologie e i bisogni legati ad un maggior benessere di civiltà, richiedono un avanzamento delle scienze in ogni direzione, poiché aumenterà sempre di più il grado di interdipendenza dei contenuti professionali tra sistemi nazionali. L’innovazione è opportunità e occasione di cambiamento per migliorare, l’innovazione richiede studio e maggiore preparazione e rifugge dalla paura del nuovo.