Roma, 13 giu – Via libera delle commissioni Bilancio e Finanze della Camera a un emendamento al decreto legge Crescita che prevede la realizzazione di un sandbox per il fintech, un vero e proprio contenitore virtuale per dare nuovo impulso alla nostra economia, incoraggiando meccanismi di sviluppo che tengano il passo e al contempo favoriscano i processi di innovazione.

“Promuovere, supportare l’imprenditoria, stimolare la competizione sul mercato, assicurare la protezione adeguata dei consumatori, degli investitori e del mercato dei capitali, favorire il raccordo tra le istituzioni: questi – ha spiegato Giulio Centemero, capogruppo della Lega in commissione Finanze di Montecitorio e relatore al decreto – sono alcuni degli obiettivi che con questo emendamento si vogliono raggiungere e che ritengo necessari per stimolare la crescita dei nuovi modelli di business emergenti, ma anche per adeguare le normative finanziarie al ritmo delle aziende più innovative. Le fintech di casa nostra non dovranno più andare all’estero per crescere, ma trovare nel loro paese un contesto favorevole, un ecosistema competitivo e capace di attrarre anche attori esteri. E’ importante sostenere e avere fiducia nella nostra imprenditorialità e alla capacità di adattarsi alle evoluzioni di un mercato sempre più competitivo”.

Il testo prevede la costituzione di un Comitato che avrà il compito di individuare obiettivi, definire programmi, e porre in essere azioni per favorire lo sviluppo della tecno-finanza, anche in cooperazione con entità estere, nonché formulare proposte di intervento normativo e agevolare il contatto degli operatori del settore con le istituzioni e le autorità. I membri permanenti del Comitato Fintech saranno: ministro dell’Economia e delle Finanze, ministro dello Sviluppo Economico, ministro per gli Affari Europei, Banca d’Italia, Commissione Nazionale per le Società e la Borsa, Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni, Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali, l’Agenzia per l’Italia Digitale, e l’Agenzia delle Entrate.

Le autorità di vigilanza e di controllo saranno anche autorizzate, singolarmente o in collaborazione tra loro, a stipulare accordi con una o più università sottoposte alla vigilanza del ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e centri di ricerca ad esse collegati, aventi ad oggetto lo studio dell’applicazione alla loro attività istituzionale degli strumenti di intelligenza artificiale, e di registri contabili criptati e di registri distribuiti.

“Le imprese che vorranno utilizzare l’innovazione resa possibile dalla tecnologia per la produzione e per l’offerta di questi prodotti e servizi – ha spiegato il relatore – potranno quindi farlo con un minor costo e contare su uno strumento concreto in grado di consentire un maggiore risparmio sia per le imprese ed i consumatori oltre che una maggiore informazione e protezione. Al contempo verrà chiesto loro di soddisfare determinati requisiti, tra i quali: l’innovatività del prodotto e del servizio, l’individuazione della mission aziendale. Il tutto sarà funzionale all’identificazione di eventuali attività o regole che devono essere definite per la tutela del risparmio, la stabilità finanziaria, la tutela della privacy e la concorrenza del mercato.