Roma, 5 lug – Secondo le previsioni elaborate da Ifo, Kof e Istat nello Eurozone Economic Outlook (Ezeo), il Pil dell’area dell’euro è atteso rallentare nel secondo trimestre, condizionato dalla prevista flessione della produzione industriale, mentre nei trimestri successivi si registrerebbe un lieve recupero (+0,4% nel terzo e nel quarto). Lo ha reso noto l’Istat.

A giugno, l’Economic Sentiment Indicator (Esi) per l’area dell’euro, elaborato dalla Commissione europea, è diminuito dopo il rialzo di maggio. La media tra aprile e giugno è risultata in calo di 2,9 punti rispetto ai tre mesi precedenti. La flessione ha interessato tutti i maggiori paesi dell’eurozona (Germania -2,9, Italia -1,5, Francia -1 e Spagna -0,6). Nel dettaglio settoriale, la fiducia è scesa nel manifatturiero e nei servizi, pur continuando a oscillare attorno alla media storica, mentre è salita nelle costruzioni e nel commercio.

Nello stesso mese, l’indicatore anticipatore Eurocoin è tornato a diminuire, raggiungendo il livello più basso dal dicembre 2014. La lettura negativa ha scontato il rallentamento del commercio mondiale, la debolezza del ciclo industriale e il connesso peggioramento della fiducia delle imprese.

Lo scorso mese, il tasso di cambio dell’euro nei confronti del dollaro si è apprezzato marginalmente, attestandosi in media a 1,13 dollari per euro da 1,12 di maggio. Nello stesso periodo, il prezzo del petrolio Brent è sceso a 63,6 dollari al barile (71,2 dollari il mese precedente) coerentemente con l’indebolimento della fase ciclica e delle prospettive di crescita in presenza di un eccesso di offerta.