Roma, 31 gen. (askanews) - Attenta alla sostenibilità ambientale, convinta che la diversità sia un valore, capace di guardare al futuro non dimenticando la lezione del passato. Questo è l’identikit dell’Università degli Studi Roma Tre dove si è tenuta la cerimonia d’inaugurazione dell’anno accademico 2018-2019. Sono intervenuti il Rettore dell’Ateneo Luca Pietromarchi, il Cardinale Gianfranco Ravasi con una Lectio Magistralis dal titolo “Ho combattuto la buona battaglia.” L’umanesimo necessario e Gilles Pécout, Rettore dell’Accademia di Parigi, a testimonianza dei profondi rapporti tra l’Ateneo romano e le maggiori università europee. Al motto “Per un futuro più pulito”, Roma Tre ha fatto della sostenibilità ambientale non solo un valore da veicolare agli studenti ma una pratica concreta. L’Università, infatti, è tra le prime italiane, ad aver chiuso una gara di appalto per un primo stock di 8000 bottigliette di alluminio per l’acqua, che verranno distribuite gratis dal prossimo mese. Contando che ogni giorno nell’Ateneo vengono consumate circa 10.000 bottigliette di plastica, si stima in questo modo di contribuire davvero non solo ad un futuro, ma anche ad un presente più pulito e sostenibile. In vista delle elezioni europee del prossimo maggio, Roma Tre in collaborazione con le università pubbliche romane ha approntato un fitto calendario di Lezioni aperte sull’Europa: grandi personalità del mondo accademico illustreranno le politiche e le istituzioni europee nell’idea di formare e informare i giovani studenti. Tradizione ma anche innovazione, industria 4.0, strart-up, sinergia proattiva università-aziende. In questa prospettiva e con questa vocazione nasce Roma Tre incontra le aziende: ogni mese gli studenti verranno messi in contatto diretto con gli alti dirigenti delle principali imprese italiane. Nella stessa direzione muove il progetto Dock 3 dedicato allo sviluppo di start-up. Gli studenti di ingegneria e di lettere del programma In codice ratio - ad esempio - hanno messo a punto un originale processo di machine learning che permette di decifrare documenti di archivio conservati in forma manoscritta. Il gruppo di lavoro sta ora operando sui documenti dello sterminato Archivio segreto vaticano. Studenti con disabilità e disturbi dell’apprendimento trovano a Roma Tre non solo l’Ateneo dove coltivare la propria formazione, ma anche la comunità nella quale crescere come cittadini senza alcuna discriminazione di sorta. “Sono orgoglioso! Nonostante i tagli al bilancio non smettiamo di crescere. Non smettiamo di investire in progetti. Non smettiamo di credere che una formazione di qualità sia ancora il miglior strumento che possiamo fornire ai nostri giovani. Non smettiamo di scommettere su loro! Dopo il successo infatti dell’apertura del polo universitario di Roma Tre ad Ostia, con iscrizioni tre volte superiori le aspettative, contiamo di partire con un corso triennale di Servizi giuridici per la sicurezza territoriale e informatica. Studiare legge ad Ostia sarà la nostra nuova sfida”, ha dichiarato il rettore Luca Pietromarchi.

Roma, 16 lug – Con il dato del 40,7%, l’Unione europea ha complessivamente raggiunto nel 2018 l’obiettivo strategico di un innalzamento al 40% della quota di 30-34enni in possesso di una laurea previsto dalla strategia Europa2020. Lo rileva l’Istat spiegando che Francia, Spagna e Regno Unito lo hanno superato già da diversi anni mentre in Italia tale quota è al 27,8%. Malgrado il miglioramento dell’ultimo anno (+0,9 punti sul 2017) e una crescita superiore a quella media europea tra 2014 e 2018 (+3,9 punti contro +2,7 punti) il nostro Paese si posiziona al penultimo posto nell’Ue.Il differenziale di genere a favore delle donne è molto forte in Italia: è laureata oltre una giovane su tre a fronte di un giovane su cinque, un vantaggio superiore a quello medio europeo, anche se nell’ultimo anno il miglioramento ha riguardato solo i ragazzi (+1,9 punti percentuali) dopo anni di incrementi più sostenuti per le  ragazze.

“La bassa quota di giovani in possesso di un titolo di studio terziario risente anche della mancanza di una efficace alternativa ai corsi di laurea. I corsi terziari di ciclo breve professionalizzanti, non sono molti diffusi in Italia, al contrario di quanto accade, ad esempio, in Spagna e Francia dove circa un terzo dei titoli terziari posseduti dai 30-34enni ha queste caratteristiche “, spiega l’Istat. Per i giovani stranieri il divario con la media europea è ancora più marcato. Nel 2018, solo il 12,9% dei 30-34enni stranieri ha un titolo terziario a fronte del 31% dei coetanei italiani e del 37,5% della media Ue, a conferma del fatto che l’Italia attrae stranieri poco istruiti. Il gap di cittadinanza è inferiore ai 4 punti nella media Ue, intorno agli 8 punti in Francia, praticamente assente in Germania e a favore degli stranieri nel Regno Unito. La Spagna, pur avendo un differenziale piuttosto elevato (15,8 punti), ha comunque una quota di giovani stranieri con titolo terziario molto più consistente rispetto a quella registrata in Italia.