Roma, 1 ott – Mentre gli occhi sono puntati su Greta Thunberg e le manifestazioni per salvare il pianeta, il governo lavora al nuovo decreto per combattere l’emergenza climatica. Il testo, che sembra destinato a diventare più snello rispetto alla bozza trapelata nei giorni scorsi, dovrebbe essere approvato in Consiglio dei Ministri il prossimo 3 ottobre.

Si parte dagli ecobonus per la rottamazione e dai trasporti puliti. Ogni anno in Europa sono oltre 422 mila le morti premature per inquinamento atmosferico, stando ai dati dell’Agenzia Europea per l’ambiente, e l’Italia si colloca tra i paesi col dato peggiore, con più decessi in rapporto alla popolazione, pari a più di 60.600 nel solo 2015. Nel 2018, in 55 capoluoghi di provincia sono stati superati i limiti giornalieri previsti per le polveri sottili o per l’ozono (35 giorni per il PM10 e 25 per l’ozono), come si legge nel Rapporto “Mal’aria 2019”. In 24 dei 55 capoluoghi il limite è stato superato per entrambi i parametri, con la conseguenza diretta, per i cittadini, di aver respirato aria inquinata per circa 4 mesi nell’anno.

Nella bozza del decreto è prevista da subito, già da quest’anno, una nuova rottamazione delle vecchie auto, in cambio dell’acquisto di abbonamenti al trasporto pubblico o a servizi di sharing mobility. Si prevede un buono mobilità pari a 1.500 euro, quindi meno dei 2 mila previsti in precedenza, ma con 5 milioni immediatamente pronti per il 2019. La norma sarà finanziata con 100 milioni nel 2020 e altrettanti nel 2021: varrà solo per i Comuni sotto procedura d’infrazione UE, quindi nei centri particolarmente inquinati. I residenti potranno rottamare il proprio veicolo fino a Euro 4 entro il 31 dicembre e ricevere il bonus da utilizzare entro tre anni.

Cancellato dal decreto il taglio graduale ai sussidi ambientalmente dannosi, che avevano un costo di circa 17 miliardi, e che venivano utilizzati come incentivi per “prodotti sfusi” e alla spina.  Nasce anche una Commissione interministeriale per il contrasto ai cambiamenti climatici e la qualità dell’aria. La commissione sarà “composta da venti esperti di chiara fama nominati con decreto del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, di concerto con il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca”.

Nel decreto è messa in evidenza la necessità, entro cinque anni dalla data di entrata in vigore della legge, di rinnovare in modo “integrale” i mezzi di trasporto pubblico locale con mezzi a basso o nullo impatto ambientale, dopo aver verificato “il quadro di investimenti disponibili a legislazione vigente, le modalità di impiego delle risorse quantificandone l’effettivo impiego, individuare gli interventi di miglioramento dei servizi di trasporto pubblico locale e regionale immediatamente avviabili dalle regioni e dalle province autonome”. Nell’articolo 2 si chiede inoltre di “identificare le misure per la facilitazione dell’accesso ai finanziamenti dei richiedenti e l’eventuale ricorso a ulteriori strumenti di finanziamento”.

A partire già da questo anno scolastico verrà istituita la campagna nazionale “L’ambiente siamo noi” per l’informazione e la sensibilizzazione degli studenti di ogni ordine e grado di tutte le scuole italiane sui temi dell’ambiente e degli effetti climatici. “Ogni istituto scolastico, singolo o associato, per mezzo del dirigente scolastico o dell’insegnante di ruolo designato, tenendone informato l’ Ufficio regionale, organizza una serie di incontri ed iniziative anche non previsti dal Piano dell’offerta formativa con esperti partecipanti a titolo gratuito e assicura la partecipazione degli studenti a sperimentazioni ed attività di informazione di tutela ambientale e di volontariato su temi ambientali integrate nel percorso formativo” si legge nell’articolo 11.