Roma, 7 ott – I soli musei statali italiani generano 27 miliardi di euro, pari all’1,6% del Pil, ma nei prossimi 7 anni il loro impatto potrebbe crescere fino a generarne 40 ed arrivare a costituire il 2,3% del Prodotto interno lordo dell’Italia, superando addirittura l’agricoltura. E’ quanto emerso nel corso della presentazione del rapporto di Boston Consulting Group sull’impatto dei 358 musei statali italiani sul sistema Paese, avvenuta al Ministero dei Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, alla presenza del ministro Dario Franceschini e di Giuseppe Falco, amministratore delegato di Boston Consulting Group per Italia, Grecia, Turchia e Israele.

“I musei sono importanti per l’attività scientifica, per la tutela del patrimonio e per la diffusione della cultura, ma hanno anche un forte impatto sul sistema economico del Paese: il fatto che solo i musei statali, che sono il 10% di quelli presenti in Italia, producano l’1,6% del Pil, poco meno dell’agricoltura che fa il 2,1%, dimostra che investire in cultura e nel nostro patrimonio museale è una cosa che fa bene alle menti, alle anime, ma fa anche molto bene all’economia del Paese”, ha commentato il ministro per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, Dario Franceschini, secondo il quale “oggi più che mai è fondamentale che alla cultura sia data una grandissima attenzione, sia perché è un veicolo per nutrire lo spirito e le menti delle persone, sia perché è una grande opportunità di crescita economica. Questo studio lo dimostra. Pertanto il governo rafforzerà gli investimenti in cultura”, ha aggiunto Franceschini..

L’analisi della multinazionale di consulenza strategica si è concentrata su tutti i 358 musei statali – 32 autonomi e 326 afferenti ai poli museali regionali – presenti sul territorio nazionale, adottando un approccio integrato che ha preso in considerazione quattro ambiti: economico, sociale, culturale e ambientale. Secondo lo studio, sono 53 milioni le persone che hanno visitato i musei italiani nel 2018 generando proventi da visitatore per circa 280 milioni di euro. I turisti culturali, cioè coloro che si sono spostati appositamente per visitare uno dei musei statali, sono stati 24 milioni. Sul fronte del lavoro, gli occupati sono di poco inferiori ai 120.000 tra diretti e indiretti, pari al 7% delle posizioni lavorative nel settore del turismo e dei servizi ricettivi.

Secondo lo studio della Bcg, i musei statali hanno dunque un effetto di 27 miliardi di euro sulla nostra economia (l’1,6% del Pil) ma hanno un forte potenziale ancora inespresso: secondo Giuseppe Falco, Ad di Boston Consulting Group per Italia, Grecia, Turchia e Israele, l’impatto sul Pil dei musei statali italiani potrebbe crescere, nei prossimi 7 anni, fino a 40 mld di euro, arrivando a generare oltre il 2,3% di Pil. Non solo. Secondo la società di consulenza, i ricavi da visitatori, oggi attestati a 278 milioni di euro, potrebbero raggiungere il miliardo di euro e i posti di lavoro crescere dagli attuali, 117mila fino alle 200mila unità. E ancora, i visitatori, dai 53 milioni di oggi, possono arrivare a 60-80 milioni all’anno.

“Il ruolo della cultura e dell’arte è fondamentale e strategico per il Paese. Lo è da un punto di vista sociale, culturale ed economico, per il contributo diretto e indiretto allo sviluppo che può garantire. Lo dimostrano i numeri, elaborati dalla ricerca Bcg sui musei statali: investire in cultura si rivela una scelta chiave per stimolare la crescita della nostra economia”, ha detto Falco. “Vediamo una grande opportunità da cogliere: gli impatti positivi di tale investimento possono abilitare un circolo virtuoso e creare ulteriori risorse
necessarie a migliorare accessibilità e fruibilità dei musei, preservare le opere e potenziare la ricerca”, ha aggiunto.