Roma, 21 nov – Un sistema di mappatura quali-quantitativa degli areali di produzione del grano duro su tutto il territorio italiano, tenendo conto delle diverse condizioni pedo-climatiche. Si tratta del più importante progetto del genere mai realizzato in Italia, che nella sola annata agraria di test, ha raccolto in 16 centri di stoccaggio localizzati in otto differenti province i dati di circa 4.700 conferimenti, per un totale di oltre 77 mila tonnellate di grano duro. Con l’obiettivo ancora più ambizioso di raccogliere, fin dall’annata agraria 2019-2020, i dati di almeno il 10% delle produzioni attese in ogni provincia rilevata.

Il progetto è il frutto dei primi 12 mesi di una collaborazione triennale di Alleanza delle Cooperative Agroalimentari, Assosementi, CIA-Agricoltori Italiani, COMPAG, Confagricoltura, Copagri – Confederazione Produttori Agricoli, ITALMOPA -Associazione Industriali Mugnai d’Italia e i pastai di Unione Italiana Food (già Aidepi) con il Dipartimento per l’Innovazione nei sistemi biologici, agroalimentari e forestali dell’Università della Tuscia.

Il tavolo è stato guidato nell’analisi di 18 diversi parametri potenzialmente utilizzabili per classificare la qualità del grano in fase di conferimento ai centri di stoccaggio e ai mulini. In modo unanime è stato concordato di individuare pochi, significativi e incontrovertibili parametri qualitativi, con valori soglia comprensibili e comunicabili a tutti gli operatori della filiera e validi in tutto il contesto nazionale. Tutto questo con l’obiettivo di promuovere e definire contratti-quadro tra agricoltori, stoccatori, industria molitoria e industria pastaria.

È stata infine progettata e testata una piattaforma digitale che verrà messa a disposizione di quanti aderiranno ai contratti di filiera conformi alle linee guida dei firmatari del protocollo, dove potranno accedere a materiali e informazioni sull’andamento dell’annata agricola con dettaglio provinciale e aggiornamenti in tempo reale dei dati trasmessi dai centri di stoccaggio.

I firmatari del protocollo di intesa per migliorare il grano duro italiano rappresentano complessivamente un valore di oltre 40 miliardi di euro: per quanto riguarda il mercato delle sementi, sono circa 30 aziende; per il mondo agricolo, parliamo di oltre i 2/3 dell’agricoltura italiana tra aziende agricole e cooperative agroalimentari distribuite su tutto il territorio nazionale; 270 centri di stoccaggio e raccolta dei cereali, per un controvalore di 3,8 miliardi di euro; per il comparto molitorio, oltre il 90% della capacità totale di trasformazione del frumento in Italia con un fatturato di 1,7 miliardi di euro nel comparto della trasformazione del frumento duro; per l’industria della pasta, l’80% di un settore storico che conta 120 imprese, dà lavoro in Italia a 7.500 addetti e genera 4,7 miliardi di euro.