Roma 10 dic – Nasce la prima scuola media per futuri artigiani. Con un progetto pilota in Italia, la Valle d’Aosta diventa apripista nazionale con la sperimentazione dell’ indirizzo “artigianato”. Lo riporta in un articolo il quotidiano “La Stampa”, che spiega che nel secondo quadrimestre, a partire da febbraio 2020, 160 alunni valdostani di 11 anni inizieranno il ciclo della secondaria di primo grado integrando il classico percorso didattico con laboratori manuali, tecnici e creativi, visite sul territorio e incontri di approfondimento con chi fa il lavoro di bottega. Non solo, all’esame di terza saranno certificati.
Il progetto nasce su impulso dell’Institut valdôtain de l’artisanat de tradition, l’Ivat, che dal 2010 è firmatario della Carta Internazionale dell’Artigianato, una rete in cui confluiscono le più importanti realtà nazionali e internazionali che si occupano di tutela e promozione di questo settore d’eccellenza e tradizione. Gli assessorati all’Istruzione e all’Artigianato hanno appoggiato la sperimentazione perché “risponde da un lato all’esigenza di tante famiglie di avere più sostegno orario e di qualità per i figli e un luogo dove farli stare il pomeriggio, dall’altro a sviluppare quelle capacità manuali e creative essenziali per la crescita e magari per una futura scelta professionale. Tornare a usare le mani per realizzare cose è una direzione anche sociale da intraprendere”, ha spiegato l’assessore all’Istruzione Chantal Certan.
“Il progetto si pone come orientamento non solo informativo, bensì formativo – ha sottolineato la soprintendente agli studi Marina Fey -. Poi, in linea con le linee guida europee, si tratta di mettere in pratica la didattica laboratoriale per suscitare interesse e motivazione in tutti gli alunni, anche quelli con bisogni speciali”.
Ad attivare lo Smia (il progetto sperimentale medie artigianali) sono state due istituzioni scegliendo linee artigianali diverse: la Valdigne-Mont-Blanc a Morgex si dedicherà alla valorizzazione e divulgazione del restauro ligneo, mentre la Grand-Combin a Variney si concentrerà sul carnevale della Coumba Freide con la produzione sartoriale dei vestiti e quella lignea delle maschere tradizionali. All’origine del progetto c’è la salvaguardia di un patrimonio attraverso l’educazione dei piccoli cittadini: “Dal 2009 al Mav, il Museo dell’artigianato valdostano a Fénis, abbiamo organizzato atelier e proposte didattiche per famiglie concentrandoci soprattutto sull’infanzia – ha spiegato la direttrice dell’Ivat Nurye Donatoni – Ora crediamo sia il momento di estendere anche alla fascia di età superiore, in un’ottica di continuità. L’idea è coinvolgere in un percorso scolastico e strutturato quelli che potranno essere i futuri artigiani, ma anche i futuri fruitori di un patrimonio di savoir faire di primo piano, che negli ultimi anni ha vissuto a livello nazionale una perdita di valore”.