Roma, 17 dic – Nel 2017 la quasi totalità delle istituzioni pubbliche ha utilizzato il web per la gestione dei dati e l’erogazione dei propri servizi (87,9%), tecnologia il cui utilizzo è ormai consolidato in tutte le realtà organizzative, con lievi ritardi tra i comuni (87,4%), le comunità montane e le unioni dei comuni (85,8%), gli enti pubblici non economici (89,5%). E’ quanto emerge dal Censimento permanente delle Istituzioni pubbliche 2017 a cura dell’Istat.

Più contenuto, ma comunque significativo, è l’utilizzo dei servizi di cloud computing (30,5%) mentre sembrano ancora poco sfruttate, rispetto alle possibilità di impiego, le applicazioni mobile (19,4%), soprattutto considerando che il 41,9% delle istituzioni utilizza i social media nelle interazioni con gli utenti. Sembrano poco diffuse infine le tecnologie più avanzate: nel 2017 il 5,9% delle istituzioni pubbliche ha analizzato big data e il 4,6% ha impiegato la tecnologia Internet Of Thing – IOT.

Sono le Università pubbliche a presentare un livello di digitalizzazione più ampio e completo rispetto alle diverse tecnologie: tutte o quasi tutte utilizzano il web o i social media (rispettivamente il 100% e il 97,2%), l’84,5% si serve di servizi di cloud computing e il 73,2% di applicazioni mobile. Un quarto delle università pubbliche impiega inoltre la tecnologia IOT, anche se in termini di analisi dei big data (35,2%) è superata dagli organi centrali dello stato (39,4%).

La diffusione dei social media è capillare nelle università (97,2%) e nelle amministrazioni centrali (87,9%) ma riguarda meno della metà dei comuni (42,1%). Mediamente sono 4 istituzioni su 10 ad aver interagito con l’utenza attraverso social media. Gli strumenti più utilizzati dalle istituzioni pubbliche sono i social network (38,3%), come ad esempio Facebook.

Seguono a distanza la messaggistica istantanea (14,8%) e i siti web di condivisione di contenuti multimediali (ad esempio Youtube, Slideshare, Instagram) utilizzati dal 13,8% delle amministrazioni pubbliche. Le reti social si configurano come un mezzo essenziale per raggiungere la propria utenza principalmente per università, amministrazioni centrali e regionali. Livelli di utilizzo sempre superiori alla media si registrano anche per le Aziende o gli enti del Servizio sanitario nazionale.

A livello territoriale, non si rilevano differenze significative nell’utilizzo delle tecnologie web: si va da un minimo dell’86,6% di utilizzo da parte delle istituzioni pubbliche del Sud, a un massimo del 90,1% nel Nord Est.