II consiglio direttivo della Federparchi ha approvato le linee metodologiche per l’attuazione in Italia della “Fase 3” relativa alla Carta per il turismo sostenibile nelle aree protette (CETS), la prestigiosa certificazione di qualità sul rispetto dell’ambiente e della biodiversità che parchi e aree protette possono acquisire con un percorso articolati in tre step, che dura inizialmente cinque  anni e può essere rinnovato nel tempo. La CETS attesta, nella Fase 1, la capacità di un ente parco di definire e mettere in atto un piano per il turismo sostenibile all’interno del proprio territorio rispettando la proprie peculiarità ambientali, attraverso rigorosi standard internazionali sul rispetto della natura e degli habitat e coinvolgendo le aziende turistiche e produttive locali. La certificazione della Fase 1 CETS viene rilasciata da Europarc Federation, la Federazione delle aree naturali protette europee, e la procedura in Italia viene seguita dalla Federparchi. La Fase 2 della CETS riguarda la certificazione degli operatori turistici presenti sul territorio da parte delle singole Aree Protette; la Fase 3, infine, coinvolge i tour operator che definiscono e promuovono “pacchetti turistici” improntati alla sostenibilità, coinvolgendo le aziende e i parchi già impegnati nelle altre fasi CETS. In questo modo, grazie alle 3 Fasi CETS viene promossa una filiera virtuosa del turismo sostenibile che, partendo dai valori di biodiversità conservati dalle Aree Protette arriva sino alla vendita di pacchetti turistici ambientalmente sostenibili. I tour operator certificati possono, grazie alla Carta, agire in regime di reciprocità con altri parchi in Europa, in particolare in Spagna e Francia, gli unici altri paesi europei dove la Fase 3 è già attiva. Attualmente sono 40 le aree protette italiane (di cui 19 Parchi nazionali) che hanno ottenuto la certificazione CETS, di queste 37 sono state seguite da Federparchi; 13 hanno ottenuto il riconoscimento per la Fase 2.