Nelle loro reti ci finisce tutto. Davvero tutto. Perché i pescatori sono le prime sentinelle che segnalano la presenza della plastica in mare. A Cagliari ci sono finiti anche tre scaldabagni. E proprio sulle coste della Sardegna è pronta a patire la fase di sperimentazione del progetto “Flags” per la raccolta e il conferimento dei rifiuti trovati in acqua. La squadra in campo è composta dall‘Università di Cagliari e dai Flag (Fisheries local action groups) di tutta la Sardegna. Saranno loro a raccogliere bottiglie e buste e a depositare tutto il materiale nelle isole ecologiche.  E sono previsti anche degli incentivi. Porti con isole ecologiche. Si cercherà di recuperare tutta la spazzatura in mare, di cui l’80 per cento – ha spiegato il presidente di Flag nord Sardegna, Benedetto Sechi – arriva dai fiumi. Ma si punterà soprattutto sugli attrezzi da pesca dispersi o abbandonati. Il progetto punta infatti a dotare i porti di isole ecologiche e a dare ai pescherecci tutte le attrezzature per la raccolta e lo stoccaggio dei rifiuti.