Donare tempo, ridare vita a strumenti informatici, portatili e pc per rendere felici bambini bisognosi. Un alunno su quattro, infatti, vive in una casa senza un computer e/o la connessione ad Internet. Un dato che rende difficile la didattica a distanza ma, al contempo, permette la solidarietà digitale. Nasce così Laptop Felice, un’idea di Clara Roglan Macias a capo di un’organizzazione di genitori che in poche ore ha costruito una rete di solidarietà su Molfetta, Terlizzi, Trani e Bisceglie. “La nostra è una organizzazione di volontari – spiega l’ideatrice – preoccupati per la difficoltà di accesso alla tecnologia di alcuni studenti, che durante l’emergenza da Coronavirus, sono stati costretti alla didattica a distanza”. Quella del digital divide è infatti una delle problematiche sollevata anche a livello governativo e istituzionale. “L’obiettivo – aggiunge Clara Roglan Macias – è di non lasciare nessuno indietro. Laptop Felice raccoglie vecchi Laptop in disuso, pc, tablet, mouse, monitor, di aziende o privati, che dopo una pulizia e formattazione professionale tramite un informatico, arriveranno alle scuole e alle famiglie”. In più, per questa iniziativa “non saranno usati soldi, solo il nostro tempo volontario, e aiuteremo l’ambiente riciclando vecchi laptop ancora funzionanti chiusi in ripostigli, magazzini e uffici, che non vedono l’ora di aiutare un bambino a studiare”. La gara di solidarietà ha visto l’istituzione di numerosi centri di raccolta nelle varie città in cui figurano le realtà che hanno aderito all’iniziativa. Solo a Molfetta, ad esempio, si contano ben cinque punti di raccolta delle attrezzature tecnologiche richieste.