Nel mese di luglio recuperano gli indicatori economici dei paesi dell’area OCSE. Lo confermano gli indicatori anticipatori della congiuntura, diffusi dall’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico. Il superindice che anticipa di 6-9 mesi le tendenze economiche future, si è attestato a quota 98 punti dai 97 di giugno, confermandosi in recupero dopo due mesi di persistenti cali dovuti alla crisi innescata dal coronavirus. Risale anche l’indicatore dell’Eurozona a 97,3 punti dai 96,7 precedenti. I principali indicatori compositi (Cli) continuano a rafforzarsi dai minimi della crisi causata dalla pandemia di Covid-19 in tutte le principali economie, ma rimangono al di sotto delle tendenze a lungo termine e a livelli inferiori a quelli registrati prima dell’epidemia. Dopo il forte aumento registrato a giugno, il ritmo di miglioramento dei Cli è inevitabilmente rallentato nella maggior parte delle principali economie. In Cina, i primi segnali che sono apparsi in giugno del ritorno ai livelli registrati poco prima della crisi si sono invertiti. Con l’incertezza che persiste sulla possibilità di future misure di mitigazione, spiega l’OCSE, gli indicatori vanno interpretate con cautela. Tra i paesi membri, in Francia l’indicatore sale a 97,9 da 97,1 punti, mentre in Germania si porta a 98,8 da 97,9. In Italia, il leading indicator aumenta a 95,9 da 95,6 punti. L’indicatore economico anticipatore del Giappone sale ancora a 98,7 da 98,1 punti, quello degli Stati Uniti a 97,5 da 96 punti e quello della Gran Bretagna a 99 punti da 97,5.