Corrado, all'anagrafe Corrado Mantoni, è stato un conduttore televisivo, autore televisivo e conduttore radiofonico

“Ricevo tante lettere, è verissimo. Ma non lo dico… Ce ne sono anche di appassionate. Se ne potrebbe fare un libro divertentissimo. Ma non lo pubblicherò mai”. A parlare di corrispondenza era Corrado, uno dei volti più amati della tv italiana del secolo scorso. In un’intervista a Stampa Sera, il 18 marzo del 1992, il presentatore tracciava un bilancio della sua carriera, ricordando anche la sua intensa attività epistolare. Non è un caso, probabilmente, che Corrado sia stato scelto da Poste Italiane, già 25 anni prima di quelle sue parole, nel cast dei testimonial che ebbero il compito di spiegare all’Italia, in brevi filmati trasmessi dalla Rai nel 1967, l’introduzione e il funzionamento del Codice di Avviamento Postale. Reperti filmati, rintracciabili facilmente sui canali Youtube di Poste Italiane, che aprono uno spaccato sull’Italia di fine anni Sessanta. E anche sul ruolo di Poste, che utilizzava il linguaggio televisivo per spiegare i propri servizi ai cittadini, puntando ovviamente sui veicoli comunicativi più efficaci. In questo caso, dunque, Corrado, che alla Rai legò tutta la prima parte della sua carriera, prima di passare a Fininvest. “La Rai è stato il mio primo amore, di cui non si parla mai male”, diceva Corrado, sempre a Stampa Sera.

Informare parlando a tutta Italia
Il sodalizio Poste e Rai, nel 1967, diede vita come detto a una serie di brevi filmati, quasi dei cortometraggi: a colpire, rivedendoli oggi, è l’estrema chiarezza di linguaggio, la pulizia della messinscena, l’efficacia delle situazioni e delle scene utilizzate. Corrado è sempre stato un personaggio pop, nel senso più alto del termine. Mai sopra le righe, mai volgare sempre latore di una comunicazione diretta, ben consapevole del pubblico a cui si stava rivolgendo. Per questo Corrado è stato la persona giusta per parlare all’Italia, superando le divisioni di alfabetizzazione che al tempo erano ancora ben presenti. Educare e informare era una missione della Televisione di Stato come di Poste Italiane. E quegli spot ne furono una sintesi perfetta. Vediamo dunque come due di quei brevi filmati riuscivano a raggiungere il loro scopo.

Panchina, amanti e libretto
Due giovani sulla panchina di un parco si giurano amore: sono in procinto di dividersi, lui deve partire e si promettono di scriversi ogni giorno e di non dimenticarsi neanche un secondo l’uno dell’altro. “Ti scriverò mille e mille lettere traboccanti di passione» la rassicura lui. «E io ti scriverò…” comincia a rispondere sognante la donna, “96100” si sente da una terza voce, quella di Corrado Mantoni che – con la sua simpatia distintiva – si è nel frattempo seduto vicino alla coppia. L’interruzione del presentatore nella scena è una trovata filmica da manuale: con un libretto in mano, Corrado spiega ai due che “96100” è il Codice di Avviamento Postale di Siracusa, quello che la donna dovrà scrivere perché la lettera giunga al suo amato. Il CAP, spiega ancora Corrado, serve “proprio per far arrivare a destinazione lettere traboccanti di passione come le vostre. E le lettere che riportano il CAP hanno la precedenza sulle altre”. “Le Poste si modernizzano signori e oltre a scambiarvi promesse di amore eterno – aggiunge Corrado con impareggiabile ironia – vi invito a scambiarvi anche i vostri Codici di Avviamento Postale”. “Cominciamo ad abituarci ad usarlo – continua Corrado durante lo spot allontanandosi dalla panchina – così come ci siamo abituati ai numeri del telefono e a quelli delle targhe automobilistiche”. Poi il colpo di teatro della regia: zoom su una enorme cartolina, all’interno del francobollo c’è proprio il volto di Corrado, che conclude l’appello all’utilizzo del CAP.