Al termine di quest’anno Poste Italiane arriverà a gestire 334 miliardi di euro di stock di risparmio postale, in crescita rispetto agli altri due anni del triennio 2018-2020. La presidente di Poste Italiane Bianca Maria Farina, l’Amministratore Delegato Matteo Del Fante, il Condirettore Generale Giuseppe Lasco e la Responsabile di BancoPosta Laura Furlan sono stati presenti giovedì scorso in audizione alla Commissione parlamentare di vigilanza su Cassa Depositi e Prestiti. Dall’audizione è emerso un significativo miglioramento della raccolta 2018-2020 rispetto al triennio precedente con un incremento di 16 miliardi. “Lo stock del risparmio postale – sono state le parole di Del Fante riportate dal quotidiano Milano Finanza – è tornato a crescere e rappresenta una quota rilevante delle masse gestite” che ha permesso di “superare gli obiettivi dell’accordo con Cdp”. In vista del rinnovo della convenzione tra Poste Italiane e Cdp, l’AD ha anche ricordato il forte radicamento dell’Azienda sul territorio grazie alla rete di oltre 12.800 Uffici Postali in tutta Italia. Nel 2020 il Gruppo arriverà così a gestire 334 miliardi rispetto ai 329 del 2019 e ai 325 del 2018. La quota del risparmio postale vale il 61% delle masse gestite/amministrate e di questo il 31% corrisponde al risparmio dei libretti postali e il 69% ai Buoni Fruttiferi Postali, con un trend di raccolta lorda per questi ultimi che è salito dai 44 miliardi del triennio 2015-2017 ai 70 del 2018-2020.

Il commento del presidente della Commissione di Vigilanza su Cdp
Al termine dell’audizione, Tg Poste ha raccolto le parole di Sestino Giacomoni, presidente della Commissione parlamentare di vigilanza su Cassa Depositi e Prestiti. “Sappiamo bene che Cassa e Depositi dipendono dal risparmio postale, cioè dal frutto, dal lavoro e dai sacrifici di 27 milioni di risparmiatori postali. È un ruolo fondamentale quello delle Poste, perché sono loro che raccolgono questo risparmio con gli oltre 12.800 Uffici. L’audizione è andata bene – prosegue Giacomoni – perché i numeri che sono stati portati sono interessanti. Tra l’altro ho appreso che il 53 per cento dei dipendenti di Poste è donna e mi auguro che anche il risparmio sia donna. Tutto questo è un buon segnale”. Sulle richieste a Poste, Giacomoni spiega che “per poter sostenere il sistema produttivo italiano Cdp ha bisogno del risparmio postale, quindi è bene che Poste, come ci ha garantito, continui ad insistere sulla raccolta”.