Comprensibilità, integrazione delle proposte: le nuove sfide del mondo assicurativo durante la pandemia sono state oggetto di “Insurance Day 2020 #Nevernormalinsurance – L’evoluzione delle compagnie oltre il presente l’evento online organizzato da Accenture, che ha raccolto le testimonianze delle principali aziende del mondo assicurativo. Tra queste, anche quella dell’Amministratore Delegato di Poste Vita, Andrea Novelli, che ha spiegato come nel periodo del lockdown di marzo, durante la prima ondata, la preoccupazione principale dell’Azienda sia stata quella di proteggere i colleghi e clienti e dando loro delle risposte, per esempio, in termini di coperture integrative per rispondere in maniera più diretta al Covid.

Le tendenze
Oggi, nel pieno della seconda ondata, per Poste Vita l’obiettivo numero uno rimane la tutela dei colleghi e dei clienti. Ci sono però dei trend che si sono affermati con la seconda ondata, molto importanti per il Paese che consistono nel grande intervento che c’è stato da parte delle banche centrali per rispondere alla pandemia e che ha comportato una riduzione molto significativa dei tassi d’interesse, della quale ha beneficiato anche l’Italia. La pandemia ha portato, d’altro canto, un grande senso di incertezza nei clienti delle assicurazioni, quindi una maggiore avversione al rischio rispetto a prima, sul modo in cui gli italiani vogliono investire i propri risparmi.

Le nuove sfide
Ci sono dunque delle grandi sfide davanti al mondo assicurativo – spiega sempre Novelli – che rimarranno anche dopo la seconda ondata. Oltre alla digitalizzazione, dovrà esserci sempre più integrazione nel modo in cui Poste Vita farà consulenza: non c’è più una consulenza su come si investono i risparmi distinta e separata da come ci si protegge dai rischi, ma le due cose saranno sempre di più integrate. E questo porta ad una conseguenza diretta, che è rappresentata dal modo in cui si strutturano i prodotti, sia sul mondo vita che su quello della protezione. Secondo Novelli, sul mondo vita è importante integrare sempre di più delle forme di produzione che vadano oltre gli investimenti dei risparmi e basta, così come nel mondo della protezione è importante offrire delle forme di produzione modulare che possano coprire tutti i rischi e le esigenze del nucleo familiare che nel tempo si evolvono. Infine, diventare più comprensibili, sia nel modo in cui si fanno i prodotti sia nel modo in cui vengono descritti. Già da qualche mese Poste Vita fa leggere infatti i contratti che chiede ai clienti di sottoscrivere da un linguista che non ne sa nulla di assicurazioni: questo proprio per assicurarsi che il cliente possa comprendere con esattezza quello che viene proposto.